25/5/2006 ore: 10:20

"Presidenza" Napolitano: clima feroce che va cambiato

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    gioved? 25 maggio 2006

    Pagina 2 - Primo Piano
      LA PRIMA INTERVISTA - IL PRESIDENTE SPIEGA AL SETTIMANALE FRANCESE ?L’EXPRESS? IL SUO PUNTO DI VISTA SULL’ITALIA: ?IL MIO OBIETTIVO E’ FAVORIRE IL DISGELO?
        Napolitano: clima feroce che va cambiato
          ?Prodi ha buone possibilit? di riuscire?. Forza Italia: giudizio politico. Ma Casini si smarca

          Paolo Passarini
          ROMA

          ?Il clima deve cambiare?, sottolineato ?deve?. La prima intervista di Giorgio Napolitano da presidente della Repubblica esce sul settimanale francese ?L'Express?, forse in previsione di una prossima visita a Parigi. E, magari per l'esigenza di spiegare le cose chiaramente a un pubblico straniero, Napolitano risponde alle domande in un modo insolitamente esplicito e diretto. Tanto che alcuni suoi giudizi sui governi di Berlusconi e Prodi hanno subito suscitato reazioni critiche da parte di esponenti del centrodestra, nonostante Napolitano insista lungo tutta l'intervista sulla necessit? del ?dialogo con l'opposizione?. Ma, soprattutto, il presidente della Repubblica, per il quale ?L'Express? rispolvera il soprannome di ?Principe Rosso?, confessa la sua avversione per il ?bipolarismo feroce? praticato in Italia. ?Mai - afferma Napolitano, riflettendo sulla storia nazionale - abbiamo avuto un tale clima di scontro?.

          Il centrodestra si ? subito lanciato all'attacco. ?Se comincia cos? non va lontano? taglia costo il leghista Calderoli. Fabrizio Cicchitto sostiene che l'augurio a Prodi ? ?un'esternazione non istituzionale?, conterrebbe, cio?, un giudizio di merito politico. Sandro Bondi lamenta ?la tendenza a politicizzare pi? del dovuto la voce delle istituzioni?. Ma Casini si stacca ancora una volta dal coro con un ?per me Napolitano ha sempre ragione?. Piero Fassino parla di polemiche pretestuose e immotivate. E Maurizio Fistarol (Margherita): ?Cdl arrogante, ha perso un’occasione?.

          La prima domanda riguarda la ?sorpresa? costituita dall'elezione di un ex comunista a capo dello Stato italiano. Napolitano sgonfia il problema, sottolineando che ?la cosa pi? importante? della sua personalit? politica ? il ?percorso nelle istituzioni?. ?Da quasi quindici anni - ricorda il presidente - non partecipo pi? attivamente alla politica di qualsivoglia partito?. Sono stati, invece, incarichi come la presidenza della Camera, o come quello di ministro dell'Interno, oppure ancora la presidenza della commissione costituzionale del Parlamento europeo a ?cambiare molto? la sua ?immagine?.

          In un altro punto dell'intervista, Napolitano ritorna sulla questione della ?minaccia comunista? e sostiene: ?Le molte testimonianze ricevute prima e dopo la mia elezione dimostrano che tali argomenti di un'altra epoca non hanno avuto incidenza sull'opinione pubblica?. A chi, comunque, non ha esitato a usare ?argomenti di un'altra epoca?, come esponenti del centrodestra a cominciare dallo stesso Silvio Berlusconi, Napolitano ricorda di di essere diventato socialdemocratico ?gi? trent'anni fa?, incontrando ?molte difficolt?, ma mai arrendendosi nella battaglia, alla fine vittoriosa, per portare il Pci all'interno dell'Internazionale Socialista. ?Le nostre differenze con i comunisti francesi - aggiunge - erano profonde. Di fatto eravamo pi? vicini ai socialisti?. ?Il mio miglior amico francese - informa il presidente - ? Jacques Delors?.

          L'intervista affronta, a questo punto, il tema delle ?divisioni? che spaccano l'Italia. Possono essere superate? ?L'Italia - risponde Napolitano - deve farlo e pu? farlo, fondandosi sui suoi valori costituzionali?. L'ostacolo principale ? rappresentato dalla concezione, prevalsa nel nostro paese, del bipolarismo ?come un sistema nel quale la maggioranza ? onnipotente?. ?Ci? significa - spiega Napolitano - la guerra totale, l'incomunicabilit? assoluta, nessun impegno comune?. Il presidente nega che il principio maggioritario in s? comporti ?la dittatura della maggioranza?. ?Esiste un'altra concezione, pi? civile, di rispetto tra le coalizioni avverse, malgrado le differenze?. Insomma, per ?distendere l'Italia?, occorre superare questa ?feroce interpretazione del bipolarismo?. ?Il clima - ripete Napolitano - deve cambiare, nel Parlamento e nel paese?. Bisogna uscire da questo permanente ?clima di scontro, a tratti con odio?. ?Il mio obiettivo - assicura - ? favorire il disgelo?.

          Richiesto di un giudizio sulle responsabilit? di Berlusconi riguardo a questo clima, Napolitano declina, sostenendo di non voler ?dare giudizi? su di lui. Ma, pi? avanti, parlando della politica europea, il presidente osserva che ?non si ? avuta la sensazione di un impegno coerente? da parte del suo governo su questo terreno.
            Napolitano riconosce che ora l'Italia ha importanti sfide da affrontare, soprattutto il debito pubblico e le debolezze del sistema produttivo. Ma si dice convinto che Prodi, grazie alla sua ?pazienza?, possa ?superare le fragilit? della sua coalizione. ?Penso che abbia buone possibilit? di riuscire?, dichiara. Poi, in uno spunto personale, confessa di aver pensato di essere ?troppo anziano? per il ruolo di presidente. Ma, vedendo le divisioni nel paese e ?il fatto che che si sia potuta capire meglio? la sua candidatura invece ?di quella di qualcun altro pi? giovane e pi? politico?, vale a dire Massimo D'Alema, ha concluso di ?non poter rifiutare?.