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marted? 4 luglio 2006
Pagina 1 e 3 - Primo Piano
UNA GIORNATA A NERVI TESI IN TUTTA LA PENISOLA: L’AGITAZIONE MINACCIA DI ESTENDERSI NEI PROSSIMI GIORNI AD ALTRI CAPOLUOGHI
Taxi, la protesta invade le citt? ?Ci batteremo fino alla morte?
Auto a passo di lumaca, blocchi stradali, aeroporti e stazioni nel caos
Mattia Feltri
I tassisti in blocco si ribloccano all’uscita di un gazzellone in minigonna. Una passeggera appena sbarcata oltrepassa le porte del terminal di Fiumicino e punta dritta, col passo dell’oca, sul drappello di scioperanti in crocchio.
Questi si girano, si raggelano, si aprono come un ventaglio, lei non rallenta, loro fischiano o dicono ?ammazza!?, la fanno passare. Lei si ferma davanti alla fila di taxi fermi e vuoti. Un emissario la raggiunge. Parlano. Lei sorride. Lui scuote il capo. Lei sorride e abbassa gli occhi accarezzandosi una spalla. Lui allarga le braccia. Lei se ne va. Lui: ?Guarda te che me tocca fa’?.
Roba seria, insomma. Protesta implacabile. Giunge notizia che a Milano, all'aeroporto di Linate, un sindacalista ha annunciato: ?A oltranza, fino alla morte?. Qui a Fiumicino si sono mobilitati presto.
Alle otto i tassisti erano arrivati gi? in un centinaio per l’assemblea. Non vogliono sentir parlare di liberalizzazione, di licenze in pi?. ?Siamo gi? troppi?, dicono. A Roma sono in seimila e se per i clienti le attese sono lunghe non ? colpa loro, ma di Walter Veltroni. ?O chi per lui. Ci vorrebbero corsie preferenziali, strade migliori. Ma quale concorrenza??. Intanto il Grande raccordo anulare ? intasato, e cos? la Roma-Civitavecchia. Altri tassisti stanno arrivando, circa duecento, e viaggiano a trenta all’ora. Dietro s’? fatta una coda di chilometri. Allo scalo giungono automobilisti furibondi per aver perso il volo. ?Se questi cercano solidariet? cos?...?, dice uno.
Quelli in arrivo, col problema di raggiungere Roma, ripiegano senza tante storie sugli autobus e sul trenino. A differenza di Milano, dove i dimostranti si sono sdraiati per terra in viale Forlanini, a duecento metri da Linate, qui il traffico scorre, sebbene molto lentamente. ?Per? non si fa cos?. Lo sciopero era annunciato per l’11. Nessuno ne sapeva niente. E’ uno schifo?, dice una ragazza. Se ? una questione di tempi e di modi, la risposta dei manifestanti ? tutta in discesa: ?Perch?, a noi ci ha avvisato qualcuno che facevano ‘sto decreto??. Tirano in ballo la concertazione, che Romano Prodi aveva vantato come metodo imprescindibile del suo governo e armonizzante per il Paese. Affiggono volantini bizzarri e ostili: ?Grazie e Prodi e a Bersani sui taxi ci andranno gli africani?.
Qualche ora pi? tardi, nel pomeriggio, un tassista rifiuter? l’ennesima corsa spiegando: ?Rassegnatevi, ‘sta cosa andr? avanti due mesi?. Ma a Fiumicino c’? eccitazione gi? a met? mattina: ?Noi stiamo qui oggi, e ci torniamo domani e dopodomani. Veniamo qui con le famiglie, ci piantiamo le tende, regolatevi?. Si pu? anche provare a dire che gli scioperi si fanno per salvare i posti di lavoro, non per boicottarne di nuovi. L’obiezione non fa breccia. E quest’altra domanda nemmeno: ?Quanto guadagnate??. ?Mah, certe volte bene, altre male, dipende dalla stagione. Comunque non si diventa ricchi?.
Si viene a sapere che ? caos in tutta Italia. A Genova i taxi si sono incolonnati nei dintorni di piazza Corvetto, e non ci si muove pi?. A Torino la protesta, cominciata domenica pomeriggio, prosegue all’aeroporto e nella piazza del Comune, per quanto il sindaco Sergio Chiamparino rifiuti di ricevere delegazioni. Si sa pure che un tassista ? stato bloccato in via Pietro Micca dai colleghi per aver caricato passeggeri che sono stati fatti scendere di forza. Lui ? stato insultato e gli hanno pure sfasciato il tassametro. Gira voce che qualcuno ci abbia provato pure qui, a Fiumicino, ma i presenti smentiscono: ?Siamo tutti uniti?. E allargati: per solidariet? (e interesse simile) si aggregano al sit-in i noleggiatori di auto.
Si torna in citt?, e la bolgia si trasferisce l?. A largo di Torre Argentina l’unit? si sfalda, e i (pochi) tassisti in attesa di clienti si sentono dare dei ?crumiri? dai (molti) che girano incasinando la citt?. Lo faranno per tutto il pomeriggio, a gruppetti di dieci auto strombazzanti e in marcia a passo d’uomo un po’ ovunque. In piazza Venezia girano attorno ai giardini e sono pi? di cento, e da l? non si passa. Quelli fermi a guardare lo spettacolo minacciano: ?Ve dovete abitua’?. E si esaltano perch? il tg ha detto che a Malpensa sono in seicento e non caricano nessuno. In ritardo, ma lo sciopero ? cominciato pure a Napoli. A Torino, a ?Caselle?, ? arrivato Piero Fassino per imbarcarsi per Roma e lo hanno circondato in una sessantina pi? inclini all’insolenza che al dialogo, e il segretario dei Ds ha completato il check-in protetto dalla polizia. A Milano una donna di 84 anni, reduce da un lungo viaggio in treno e proprietaria di una salute non proprio di ferro, in stazione Centrale ha supplicato la corsa, ma nessuno era disposto a rischiare il linciaggio; soltanto le lacrime della donna hanno mosso infine a piet?.
I tassisti si rendono conto del rischio di diventare troppo impopolari. Al ?3570?, il numero telefonico della compagnia pi? diffusa a Roma, spiegano che ci sono auto per le emergenze e, specialmente a Fiumicino e alla stazione Termini, si fanno eccezioni per gli anziani, gli handicappati e le mamme con bambini. A Termini, appunto, l’assembramento di gente in attesa del taxi comincia a diradarsi.
Si sparge la voce che dal governo non arrivano segnali di pacificazione e che a Napoli hanno annunciato l’agitazione permanente. Uguale a Roma, dove oggi si far? volantinaggio per spiegare le ragioni della protesta e che ?noi siamo pronti al dialogo?. Anche con Veltroni, se volesse (ma non vorr?).
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