19/7/2006 ore: 9:53
"Governo" Dopo 36 anni serrata dei farmacisti
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Pagina 3 - In primo piano Domani black-out contro la proposta di vendere i prodotti da banco nei supermercati - In vista nuove agitazioni Anche allora abbassarono le saracinesche contro un decreto del Governo: aumentava dal 5 al 6% lo sconto da praticare agli enti mutualistici. Era il 1 settembre 1970, ormai quasi fine estate, una vicenda che arriv? anche in Tribunale con assoluzioni piene dopo la prima condanna del pretore di Enna grazie a un avvocato d'eccezione: Giovanni Leone, che di l? a un anno sarebbe dicentato presidente della Repubblica. Trentasei anni dopo, in piena estate, i farmacisti proprietari di farmacia replicano. Ancora contro un decretone del Governo, stavolta contro i farmaci da banco nei supermercati. ? infatti confermata per domani la serrata delle 16mila farmacie convenzionate col Servizio sanitario nazionale. Sciopero a tutti gli effetti, con la garanzia dei servizi di turno come nei festivi. Resteranno aperte per? le 1.382 farmacie comunali che hanno deciso di non intraprendere alcuna forma di protesta contro il "decreto Bersani". I farmacisti titolari di farmacia, insomma, tengono duro. E hanno gi? in serbo nuove sorprese: altre iniziative di protesta saranno decise venerd? prossimo, ha annunciato ieri Federfarma, ?se il Governo continuer? a non ascoltare le ragionevoli proposte avanzate dalle farmacie per un reale ammodernamento del servizio farmaceutico?. Un servizio che, sostengono, ?? il migliore in Europa per capillarit? sul territorio ed efficacia?. ?Non permettere che la tua farmacia chiuda per sempre?, ? lo slogan finale della locandina che domani sar? affissa all'esterno di tutte le farmacie private. L'accusa ? di fare del farmaco ?un prodotto di largo consumo?, del farmacista ?un semplice commesso?, della farmacia ?un punto vendita alle dipendenze di una multinazionale?. Accuse che, come noto, i consumatori contestano; e che i "liberi farmacisti", i non proprietari di attivit?, rigirano al mittente, anche se non condividono del tutto la linea del Governo, a partire dalla necessit? di dare una spallata al ?sistema feudale? del numero chiuso delle farmacie. Quanto, e se, fin fa oggi potr? cambiare al Senato sul capitolo-farmacie con l'avvio dell'esame e del voto degli emendamenti in commissione Bilancio, ? difficile dirlo. Certo ? che non tutta la maggioranza sarebbe insensibile ad alcune modifiche. E d'altra parte il Governo ha l'intenzione di serbare per l'Aula le sue scelte finali. Con scarsissime intenzioni, per?, di arrivare a una ?lista? di prodotti pi?, o meno, sicuri. E comunque con la presenza sicura di un farmacista. Ipotesi che i farmacisti scartano. Forse gi? pensando alle ?altre iniziative di protesta? da mettere in cantiere a fine settimana. |