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"Governo" Decide oggi sul voto di fiducia

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    marted? 25 luglio 2006

    Pagina 10 - Economia/Politica



    Manovra bis
    il governo decide oggi sul voto di fiducia

    La scelta tra il rischio di un segnale di debolezza
    politica e i timori di imboscate dell’ultima ora

    di Roberto Rossi / Roma

    FIDUCIA Questa mattina il governo decider? se mettere la fiducia o meno sul decreto legge che contiene le misure della manovra bis e del pacchetto Bersani-Visco sulle liberalizzazioni e il fisco. Non sar? un decisione semplice. Si dovr? scegliere tra correre il rischio di dare un segnale di debolezza politica o quello di subire imboscate dell’ultima ora.

    Il dilemma sar? sciolto presto. Alle 9 ci sar? un incontro tra governo e capigruppo dell’Unione per una valutazione sulle aperture fatte ieri dalla Casa delle Libert?, che formalmente ha dato la sua disponibilit? a un dibattito leggero, con 60-70 emendamenti, da poter permettere la chiusura dei lavori entro la serata. ?Abbiamo registrato la posizione della Cdl - ha detto il sottosegretario ai rapporti con il Parlamento, Gianpaolo D’Andrea - che si ? resa disponibile alla riduzione degli emendamenti presentati in Aula e che in linea procedurale ? disposta a ridurre i tempi di discussione e voto degli emendamenti gi? approvati in commissione. Ora il governo dovr? fare una valutazione politica della situazione alla luce di questa posizione e successivamente si riunir? con i capigruppo della maggioranza per la definizione del caso?.

    L’incognita riguarda soprattutto il decreto ideato dal ministro dello Sviluppo Economico Pierluigi Bersani, il pi? discusso. Dopo aver superato lo scoglio della Commissione Bilancio del Senato, nella quale erano stati chiesti pi? di mille emendamenti, ora il provvedimento, se non coperto dal voto di fiducia, potrebbe correre il rischio di venire annacquato. Specie nella parte che riguarda gli avvocati, che nel parlamento hanno una lobby agguerrita e trasversale.

    Eppure fino a due giorni fa sembrava che il governo fosse intenzionato a tirare dritto e chiedere la fiducia sui provvedimenti in esame. L’obiettivo era doppio: quello di fare presto e quello di evitare, appunto, imboscate. Il problema ? che in Parlamento ? in discussione anche il rifinanziamento delle missioni all’estero dei nostri soldati, tra le quali l’Afghanistan. Materia spinosa per la maggioranza, che ricorrer?, a meno di sorprese, al voto di fiducia per compattare i ranghi con un evidente problema di immagine.

    Da non riproporre per quanto riguarda, appunto, manovra bis e decreto Bersani, visto che una parte dei provvedimenti sono stati concordati proprio con l’opposizione e visto anche il richiamo fatto dal presidente del Senato Franco Marini a non ricorrere ossessivamente alla fiducia. Per questo nella giornata di ieri si ? tentata la mediazione con la Casa delle Libert?. ?C’? stato un confronto che ? partito? ha affermato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Vannino Chiti, con la richiesta da parte dell’opposizione, nella persona del senatore di Forza Italia Renato Schifani, ?di non mettere la fiducia con il patto di votare il provvedimento entro domani sera?.
      Tutto risolto, quindi, visto che la questione tempo era la pregiudiziale posta dalla maggioranza? Non proprio. Perch? il possibile accordo del pomeriggio in serata non c’? pi?. Tanto che Bersani, che nei giorni scorsi si era dichiarato favorevole al voto di fiducia, ha invitato i colleghi di governo a valutare meglio le possibili conseguenze di un’apertura tutto sommato al buio nei confronti della Cdl. Che, per inciso, si ? ben vista dallo specificare gli emendamenti da mettere in discussione.

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