"Governo" Bersani: «E ora arrivano le liberalizzazioni bis»
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domenica 14 gennaio 2007
Pagina 7- Economia
L´INTERVISTA
Il ministro dello Sviluppo annuncia la sua "lenzuolata" di misure per le prossime settimane. "Non erano previste decisioni a Caserta"
"E ora arrivano le liberalizzazioni bis"
Bersani: nessuno stop e niente cabine di regia, è Prodi che guida
domanda ai verdi Vorrei chiedere: se il gas è amico dell´ambiente, me li fate fare i rigassificatori?
il primo decreto Oggi ci sono 600 panettieri in più, seicento farmacisti, mille taxisti e sono tutti giovani
DAL NOSTRO INVIATO LUCIANO NIGRO
GRADARA - «In nessun modo da Caserta sono venuti ostacoli alle liberalizzazioni. C´è stata una spinta, invece, e tra qualche settimana si vedranno i primi provvedimenti». Il ministro dello Sviluppo economico Pierluigi Bersani non ha previsto interviste per oggi. Ma dopo la sbornia di dichiarazioni sulle cabine di regia, su chi ha vinto e chi ha perso tra i riformisti e i radicali della coalizione, qualche puntino sulle «i» ha voglia di metterlo. Dal castello che fu teatro dell´amore e della morte di Paolo e Francesca, dove è ospite della Margherita per un faccia a faccia sul partito democratico con Dario Franceschini, finisce così per parlare della «politica economica verde che farò nei prossimi mesi», della «lenzuolata» di decisioni che ci si attende dal suo ministero, ma anche della società di Della Valle per gestire il trasporto ferroviario («Bene lui e bene chi si mette seriamente nel settore: abbiamo fatto i binari, ma servono anche i treni») dello stop del Consiglio di Stato alla Cassa Depositi e Prestiti su Enel e Terna («Situazione complicata, ma rimedieremo con fantasia»). E naturalmente di cabina di regia e dei dissapori con Rutelli. Domande che gli fanno in tanti al convegno della Margherita.
Ministro Bersani, le riforme sono un capitolo archiviato dopo Caserta?
«Perché? Nessuno ha mai detto che a Caserta si sarebbero presi provvedimenti. A parte il grande piano per il mezzogiorno, visto che si trattava del primo Consiglio dei ministri in trasferta, oltretutto in Campania. Caserta era il luogo per fare il punto sulla navigazione del governo e sulla convinzione dell´equipaggio».
Il morale della ciurma?
«C´è grande compattezza, a dispetto di tutte le illazioni».
A parte gli attriti sulle liberalizzazioni, che la riguardano.
«Sono cose che ho letto sui giornali. Non c´è mai stata un disputa o una lite con la Margherita».
Neppure sulla cabina di regia?
«Nessuna cabina. Il regista è Prodi».
Le chiedono di discutere prima provvedimenti che potrebbero essere impopolari.
«Serve una sintesi, che è innanzitutto di Prodi. La struttura di coordinamento c´è già: è la presidenza del consiglio, altrimenti che fine fa l´autonomia della funzione di governo? Se per ogni argomento ciascuno rivendicasse un proprio interesse che cosa accadrebbe?»
Magari si torna allo scontro tra riformisti e radicali.
«Ecco. Non si può fare un teatrino tra riformisti e radicali. Serve una sintesi che spetta a Prodi e che chiama in causa anche i fratelli maggiori, Ds e Margherita. Un esempio? Io voglio fare una politica di sviluppo ecologista».
E se il Sole che Ride si arrabbia?
«Appunto, magari può scattare una concorrenza. Ma per i guasti del clima e per la c´è necessità di fare risparmio energetico, io sono per affrontare questi nodi, senza preoccuparmi se qualcuno alzerà le bandiere. Ma una domanda alla fine dovrò farla: se il gas è amico dell´ambiente, i gassificatori me li fate fare?»
E il pacchetto sulle liberalizzazioni?
«I primi provvedimenti ci saranno tra qualche settimana».
Si dice di telefonini, distributori di benzina, indennizzi immediati a chi subisce incidenti...
«Ho letto, ma non sono io ad aver fatto elenchi. Io ho parlato solo delle ricariche telefonini. Tra qualche settimana comunque si vedrà che le liberalizzazioni da Caserta hanno avuto una spinta. Così come le scelte a favore dei consumatori, le semplificazioni amministrative e la lotta all´evasione fiscale, un diritto dei cittadini onesti».
Prodi ha parlato di una "lenzuolata". Sarà il bis di luglio?
«Vedremo. La forza del provvedimento di luglio, che pure disturbava tanti e che per un po´ di tempo non mi ha fatto girare tranquillo, è che a un certo punto il cittadino si domanda: ma allora pensano a me? Oltre al fatto che oggi ci sono 600 panettieri in più, seicento farmacisti, mille tassisti e sono tutti giovani».
Presto avremo qualche distributore in più?
«In quel caso il problema non è il numero, ma il prezzo della benzina».
Che cosa pensa della decisione di Della Valle, con Montezemolo, di dare vita a Ntv, la società per la gestione del trasporto ferroviario?
«Figuriamoci se non va bene Della Valle. Bene lui e tutti quelli che si mettono seriamente in questo settore. Anche questa decisione nasce da un processo e una sfida di liberalizzazione. Ora che abbiamo fatto i binari dell´alta velocità, servono anche i treni. Ed è un problema serio visto che per tre-quattro anni non si è fatto nulla. Servono un´Authority sui trasporti, una nuova contrattualistica e nuovi rapporti tra lo Stato e Fs, perché non sempre le ferrovie ragionano come un´azienda».
Come valuta la decisione del Consiglio di Stato che impone alla Cassa Depositi e Prestiti di vendere la partecipazione in Terna o quella in Enel?
«Questa, effettivamente, è una notizia. La situazione è complessa per l´affastellamento di funzioni della Cassa ed esigenze di bilancio. La sentenza comunque alcune ragioni le ha. Si sarebbe dovuto capire prima che detenere azioni di Enel e di Terna poteva portare a qualche problema».
E´ preoccupato?
«Rimedieremo. Non è semplicissimo, ma credo che avremo abbastanza fantasia per risolverlo in questi mesi».
Il partito democratico si farà mai?
«Il partito democratico è un aereo in pista in piena corsa, se non decolla sono guai».
Che cosa serve per decollare?
«Sguardo rivolto al futuro e un ricambio generazionale. Vorrei un´assemblea di mille giovani per scriverne il manifesto. Evitando di partire da domande che dividono, tipo: quanti spinelli si potranno fumare nel Pd?».
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