13/10/2005 ore: 11:50
"Finanziaria" Salta l’Ici azzerata sui beni della Chiesa
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Pagina 4 PrimoPiano FINANZIARIA IL RELATORE: SE NON RISPONDE IL TESORO NON SI VA AVANTI Salta l’Ici azzerata sui beni della Chiesa Stop alla riforma Anas, 3 miliardi a rischio Alla Camera una giornata a dir poco convulsa doveva chiudersi con colpo di scena finale. Protagonista il contestatissimo decreto che esentava il pagamento dell’Ici per gli immobili della Chiesa che, almeno per ora, salta. Il presidente Casini ieri sera, dopo la seduta sulla riforma elettorale, ha infatti dichiarato decaduto tutto il provvedimento sulle Infrastrutture che conteneva sia l’esenzione che la riforma dell’Anas. Entrambe le norme ora rischiano di non entrare in vigore prima del 2006, con conseguenze, per quanto riguarda l’Anas, sul deficit 2005 per circa tre miliardi, lo 0,2% del Pil. Secondo una stima dell’Anci il decreto avrebbe sottratto ai Comuni almeno trecento milioni di euro. Solo a Roma, rogiti alla mano, la titolarità dei beni della Chiesa vale tra l’1,5 e il 2% dei novecento milioni del gettito che ogni anno entra nelle casse del Campidoglio con l’Ici. Con il meccanismo della retroattività, gli enti ecclesiastici avrebbero potuto ottenere persino il risarcimento degli ultimi cinque anni di tassazione (dopo sarebbe scattata la prescrizione). Insomma, un ammanco solo per le casse del Comune di Roma di almeno ottanta-novanta milioni di euro. Per di più nel frattempo erano insorte anche le altre confessioni religiose. Non più tardi di ieri a denunciare nuovamente la disparità di trattamento erano stati i Valdesi. «Questa volta la lobby cattolica l'ha fatta grossa», diceva Maria Bonafede. «L'elargizione del privilegio alla chiesa cattolica e solo a loro, costituisce infatti una violazione palese del principio di eguaglianza sancito dall'articolo tre della Costituzione, che non tollera discriminazioni fondate su distinzioni di religione». Di tutt’altro avviso ovviamente la Chiesa e la Conferenza episcopale. Il quotidiano dei Vescovi, l’Avvenire, nei giorni scorsi aveva parlato addirittura di «disinformazia», di «un’incredibile campagna di stampa tesa ad accreditare l'ipotesi del tutto infondata che la sola Chiesa cattolica non pagherà l'Ici per i suoi beni». Invece, scrivevano i Vescovi, «le esenzioni per alcuni beni sono applicate dal 1992 e riguardano anche altri soggetti che abbiano firmato accordi con lo Stato». |