15/11/2006 ore: 9:55
"Finanziaria" Confcommercio: «manovra da cancellare»
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Pagina 2 - Economia/Oggi ?la manovra ? da cancellare? LA GOCCIA E IL VASO La Confcommercio protesta, la Finanziaria ?? da cancellare? per le imprese della distribuzione che ieri hanno riunito a Roma 1500 rappresentanti nella prima assemblea straordinaria dell’associazione. Indice puntato contro una manovra che darebbe un’immagine ?distorta del paese, diviso in ricchi e poveri, autonomi e dipendenti?, mentre l’Italia reale ? quella di un ceto medio diffuso? ? la lettura fornita. E poi la ?goccia che ha fatto traboccare il vaso?, la tassa di soggiorno contro cui gli esercenti avevano gi? alzato barricate perch? avrebbe penalizzato le loro attivit?, il turismo in particolare. Ma proprio mentre l’assemblea era in corso, ? arrivata la notizia dello stop alla misura. Una cancellazione che il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli ha subito incassato come una vittoria da ascrivere alla protesta: ?? il primo risultato di questa assemblea che si fonda pi? sulla forza della ragione che sui muscoli?, ha detto il successore di Sergio Bill?. A Roma sono arrivati da tutta Italia e chi non c’era ha affidato le lamentele e le difficolt? di fare impresa a videointerviste e a mail fatte scorrere sullo schermo dell’auditorium della Conciliazione. Dopo aver passato gli ultimi cinque anni a difendersi dalle accuse di aver speculato sui prezzi con l’entrata dell’euro, i commercianti ora passano all’attacco. Troppo pochi i tagli alla spesa ?poco pi? di 11 miliardi? ha spiegato Sangalli, e poi la manovra ?sblocca le addizionali Irpef per regioni ed enti Locali e fa debuttare i nuovi tributi di scopo?. Queste solo alcune delle cose che non vanno. Al governo l’accusa di essersi arreso ?al potere di veto del sindacato e della sinistra massimalista?. A rafforzare gli argomenti dell’assemblea, uno studio realizzato per Confcommercio dal Censis. ? emerso che tasse e burocrazia sono le palle al piede dello sviluppo delle imprese nostrane. Avviarne una costa da noi 17 volte pi? che nel Regno Unito e 11 volte di pi? che in Francia. La burocrazia costa alle imprese 13,7 miliardi, pari all’1% del Pil. Quanto alla bolletta energetica, ? pi? cara d’Europa: il sovrapprezzo da addebitare al fisco ? pari -secondo il rapporto- al 276% della media sopportata dalle altre imprese del Continente. ?Siamo in coda alla graduatoria dei paesi Ocse, da noi ? pi? oneroso avviare una nuova impresa e solo la Grecia sta messa peggio di noi?, ha incalzato Sangalli. Ancora: ?Secondo i calcoli della Banca Mondiale il prelievo fiscale e contributivo pu? arrivare a pesare in Italia per il 76% degli utili di impresa, rispetto al 46,8% medio dei paesi Ocse e al 25,8%, ad esempio, dell’Irlanda?. fe.m.
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