12/12/2006 ore: 11:28
"Finanziaria" Bersani contestato dai ricercatori
Contenuti associati
Pagina 2 -Primo Piano Bersani contestato dai ricercatori “Troppa industria e poco sapere” Il ministro: vogliamo la stessa cosa BOLOGNA Solo ieri mattina il ministro allo Sviluppo economico Pierluigi Bersani suggeriva al premier Romano Prodi di ?fare come Berlusconi?, ovvero ?girare con la claque? per evitare in futuro contestazioni come quelle al Motor Show di Bologna. Ironia della sorte, poche ore dopo, e sempre a Bologna, il ministro ? stato a sua volta fatto oggetto di contestazioni. Le proteste sono arrivate nel corso del convegno ?Il futuro ? nella ricerca industriale? organizzato al Centro nazionale ricerche in collaborazione con la Regione Emilia Romagna. Una cinquantina di ricercatori precari del Cnr e dell’Inaf, l’Istituto nazionale di astrofisica, hanno pacificamente interrotto i lavori dell’incontro per leggere un comunicato. Nel documento si stigmatizzava la Finanziaria colpevole, secondo i ricercatori precari, di abbandonare la ricerca di base in favore dell’industria. ?Vogliamo spiegare al ministro - ha esordito Vittorio Morandi, uno dei portavoce del gruppo di contestatori - che la ricerca ? in panne perch? quello che c’? nel programma dell’Unione e nella Finanziaria non solo non risolve il problema dello sviluppo, ma non ? nemmeno sufficiente a garantire lo status quo?. E ancora: ?Se ci sono soldi per tutti, la priorit? va data alla ricerca pubblica che ? il vero polmone di innovazione, e poi all’industria?. Poco prima il ministro aveva elogiato il progetto Asper affermando ?parlare di piccola e media impresa ? come parlare di un cavallo che ha difficolt? a bere, ma anche i centri di ricerca si devono organizzare in modo flessibile verso le imprese?. Una frase che non dev’essere piaciuta ai precari, i quali hanno ricordato come, su un totale di 620 lavoratori all’interno del Cnr-Inaf, i precari sono 234, il 38% del totale. Un applauso di quasi tre minuti al termine della lettura del comunicato ha salutato l’abbandono della sala da parte del gruppo di contestatori. Il ministro ha subito provato a stemperare: ?Mi sembra di aver capito che la critica principale sia quella di un’eccessiva attenzione alla ricerca industriale piuttosto che a quella pubblica. Il messaggio che stiamo lanciando non ? quello di una contrapposizione alla ricerca pubblica, bens? a quella politica industriale che fin qui ha finanziato capannoni punto e basta?. L’episodio ha scatenato l’ironia dell’opposizione. ?Bologna amara per l’Unione? ha commentato il capogruppo di Forza Italia alla Regione Emilia Romagna Giorgio Dragotto. Per i procacciatori di claque si apre un futuro roseo. |