29/6/2005 ore: 11:57
"Commenti&Analisi" I commercianti nemici inediti del governo (G.Turani)
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Giuseppe Turani Anzi, il governo sembra persino reticente sul fatto che la recessione esista. Ogni tanto dice che c’è, ma lo fa sempre a mezza bocca e sempre con l’aria di dire che questa comunque non è una cosa importante e le cose che contano sono altre (ma quali?). I commercianti, che hanno visto scendere i consumi degli italiani del 4 per cento nel giro di un solo anno, non sembrano più disposti, però, a far sconti o a attendere l’arrivo di qualche miracolo. Chiedono misure immediate per poter tornare dietro i loro banconi a fare un po’ di soldi, ma sanno benissimo che non accadrà niente di tutto ciò. I consumi sono giù un po’ perché, oggettivamente mancano soldi e i prezzi sono saliti (colpa anche dei commercianti), un po’ perchè la congiuntura è cattiva, ma soprattutto perché la gente non ha fiducia. Non crede alle promesse del governo e teme che dietro l’angolo ci sia il peggio, tipo qualche nuova stangata fiscale, l’introduzione di altri ticket, aumenti nelle tariffe. E quindi la gente rimane prudente. Non spende e riduce le proprie spese su tutto: vacanze, cibo, vestiti, benzina. In sostanza, questa è un’Italia spaventata da un governo che aveva promesso mare e monti e che, alla fine, tutto quello che è riuscito a produrre di visibile, di concreto, è stata una robusta recessione. Recessione che è unica nel panorama europeo. E per la quale, quindi, non può invocare la cattiva congiuntura internazionale (che poi tanto cattiva fino a oggi non è stata). La sfiducia dei commercianti (e del loro presidente Billé) è quindi di tipo radicale. Sanno benissimo che senza un ritorno di fiducia difficilmente i consumatori torneranno festosi davanti alle loro vetrine. E sanno anche che questo governo tutto può fare, meno che far tornare la fiducia. |