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"Bolkestein" La direttiva dimezzata

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      Luned? 6 marzo 2006


    Pagina 24 -Professioni&Futuro

    Dopo il voto - La Bolkestein al centro di dibattiti e polemiche. I liberisti pi? critici. Silvio Trotter: ?Ci aspettavamo un segnale forte?
      Servizi, la direttiva dimezzata
        di Felice Fava
          L a direttiva della discordia, cos? ? stata chiamata. Approdata al parlamento europeo ha infatti subito suscitato una marea di dissensi, a destra e a sinistra. Ma la direttiva sui servizi, nata con l'obiettivo di aumentare la concorrenza e quindi di favorire la crescita del mercato a vantaggio di consumatori e imprese, si pu? anche considerare quella del grande compromesso. I due pi? forti schieramenti europei, popolari e socialisti, hanno trovato un accordo abolendo la norma pi? discussa: quella del Paese di origine. Nel testo originale Fritz Bolkestein, commissario olandese al Mercato interno, aveva previsto che i professionisti potessero circolare in uno Stato dell'Ue, facendo riferimento alle norme del Paese di provenienza. Nel testo approvato questo concetto ? stato ribaltato: continueranno a valere le norme della nazione che ospita il professionista. Una differenza sostanziale, un colpo basso alla completa liberalizzazione del mercato.
            ?Ma la modifica del testo - precisa Stefano Zappal?, parlamentare europeo, relatore di un'altra direttiva, quella sulle qualifiche professionali - ? stata necessaria e opportuna perch? all'Unione europea fanno riferimento 25 sistemi legislativi diversi e l'armonizzazione si fa in modo graduale. Oggi il risultato raggiunto ? il migliore possibile e nel tempo si arriver? a una regola valida per tutti, come prevede il Trattato europeo?. I liberisti sono per? in completo disaccordo.
              ?La direttiva Bolkestein ? stata snaturata - ammonisce Carlo Lottieri, presidente dell'Istituto Bruno Leoni - annullando la possibilit? di attuare una vera competizione tra i Paesi dell'Unione europea. Si ? persa un'importante occasione per abbassare i costi dei servizi e quindi di favorire lo sviluppo. Spiace dirlo, ma nel piegarsi alla logica della politica, si sta facendo un europeismo di facciata, mentre si avrebbe la necessit? di un grande mercato, dove le regole dei vari Paesi siano messe in competizione. Non solo, il testo approvato prevede che gli Stati possano escludere i settori a loro giudizio d'interesse generale, in sostanza ognuno potr? agire come meglio crede. Purtroppo il compromesso trovato ? ampio, tale da escludere future modifiche migliorative in senso liberale?.
                ?Sia nella prima che nella seconda versione la direttiva Bolkestein ha deluso perch? sono state ignorate le esigenze del mondo delle professioni?. Il giudizio negativo arriva da Silvio Trotter, ingegnere, coordinatore di Uniopen, l'associazione che raggruppa i professionisti e docenti universitari ed ? impegnata senza fini di lucro sul fronte dell'aggiornamento professionale on line.
                  ?Ci aspettavamo un segnale forte all'Europa - aggiunge Trotter - ma ? invece emersa la volont? di non cambiare le cose e in questa situazione gli organismi corporativi continueranno a essere premiati?.
                    Sulla direttiva servizi i parlamentari italiani per motivi diversi si sono divisi sia nella coalizione di centrodestra, come in quella di centrosinistra. Nella Casa delle Libert?, Forza Italia e Udc hanno votato a favore, An si ? astenuta, mentre la Lega ha votato contro. Nell'Unione, Ds e Margherita hanno dato l'assenso, Rifondazione, Verdi e Radicali si sono opposti. Secondo alcuni questo ? un segnale fonte di preoccupazione per il nostro Paese, dove da tempo s'invoca una riforma delle professioni.
                      ?Non c'? nulla di cui preoccuparsi - sostiene Zappal? - infatti la direttiva servizi riguarda diverse questioni e coinvolge l'intero mondo del lavoro compreso quello dipendente, mentre la direttiva sulle qualifiche professionali ? stata approvata dal Parlamento europeo all'unanimit? e recepita in tempi record il 18 gennaio dall'Italia. Ci? ? un fatto importante, capace di escludere eventuali alibi in vista dell'approvazione della riforma?.
                        A tale proposito Zappal?, esponente politico conosciuto nel mondo delle professioni si ? fatto promotore di un'iniziativa al di fuori dei partiti. Ha gi? incontrato i rappresentanti degli Ordini e delle casse di previdenza a essi collegate e presto intende riunire i rappresentanti delle associazioni non ancora riconosciute. Obiettivo dichiarato: giungere a un'ipotesi di legge quadro, cui dovranno fare seguito una serie di decreti attuativi per le varie attivit?. Un impegno per consegnare al nuovo parlamento un testo largamente condiviso sul quale lavorare.
                          ?Questa strategia - afferma fiducioso Zappal? - ha gi? funzionato in Europa e pu? risultare vincente anche in Italia?.

                        felicefavacor@hotmail.com

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