6/5/2022 ore: 11:49

Ex Sheraton Firenze, la CIGS si fa attendere

I sindacati ne hanno chiesto l'applicazione in vista dei lavori di ristrutturazione dell'albergo, per i lavoratori diretti e in appalto

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È una storia travagliata quella dell'ex Sheraton di Firenze, oggi Conference Florentia Hotel. Le difficoltà della struttura non sono recenti, il primo fallimento è datato 1995 ed è da allora che il gruppo originario dei dipendenti ha cominciato ad essere eroso con la riduzione progressiva, negli anni, del numero di quelli diretti e la migrazione di altri verso le incertezze degli appalti: c'è stata la ditta che non pagava TFR e contributi, e quella che ha smesso di erogare gli stipendi.

Una dicotomia contrattuale e una disparità di trattamento che ancora oggi impegna i sindacati di categoria, che lottano costantemente per il riconoscimento degli stessi diritti per tutte le lavoratrici e i lavoratori occupati nell'hotel.

L'avvicendamento delle gestioni è continuato anche negli ultimi anni, a partire dalle vicende giudiziarie legate all'aggiudicazione dell'immobile nel 2017: era subentrata prima la Elite Gestioni Firenze, poi due anni dopo è stata la volta della GA 2019. E Poi è arrivata la pandemia, con la cassa integrazione a causale Covid.

A incrinare ulteriormente questo quadro altalenante sono sopraggiunti problemi strutturali, la necessità di bonificare delle parti in amianto prima, e a seguire quella di un più generale intervento di ammodernamento il cui inizio però, sorvolando la chiusura forzata dovuta all'emergenza sanitaria, è stato rimandato a questi giorni.

La ristrutturazione inizierà a fine maggio e durerà un anno, ha comunicato l'azienda alle parti nel corso dell'ultimo incontro.

"Abbiamo chiesto più volte sia il piano industriale sia quello di inizio lavori - spiega Rosa Anna Lombardo, Filcams Cgil Firenze - potevano profittare di questi due anni per ristrutturare e formare il personale". Che intanto ha esaurito il Fis, è stato posto in ferie ed è in attesa della cassa integrazione straordinaria prevista adesso anche per le strutture ricettive, che "dà la possibilità a questi lavoratori di avere un ammortizzatore sociale che li accompagni per tutta la durata della ristrutturazione e della riorganizzazione".

Sono 24 i dipendenti diretti della attuale società in gestione, la GA 2019, interessati alla procedura e a questi si aggiungono i nove in appalto con la società CPS Facility. La conferma del ricorso alla cassa integrazione straordinaria non è ancora arrivata da nessuna delle due aziende, ma a preoccupare i sindacati è soprattutto l'estensione degli ammortizzatori ai lavoratori in appalto, i più vulnerabili. "Abbiamo richiesto la copertura il 15 aprile, ma non abbiamo ancora ricevuto risposta. È da tempo che chiediamo la reinternalizzazione di questi lavoratori - racconta Lombardo - che facevano parte dello staff del vecchio Sheraton e con il passaggio alla nuova azienda sono stati esternalizzati e hanno avuto il contratto Multiservizi al posto di quello del Turismo: non hanno subito una perdita dal punto di vista reddituale, ma da quello normativo si".

Reintegrarli sarebbe logico, anche alla luce delle nuove assunzioni ventilate per la prossima riapertura, dopo i lavori di ristrutturazione: un piano industriale non è stato ancora presentato, ma si sa che l'albergo verrà ampliato e conterà 350 camere, più di quelle che ci sono adesso, e che 33 lavoratori non possono essere sufficienti per il funzionamento di una struttura di queste dimensioni. Con l'ampliamento e la sistemazione delle sale congresso e meeting il grande albergo, che entrerà a far parte della catena Radisson Blu, con la sua collocazione strategica all'uscita autostradale Firenze Sud si qualificherà come il più grande complesso ricettivo del centro Italia.

"Abbiamo accolto con soddisfazione l'estensione della cassa integrazione straordinaria a tutti i nostri settori, compreso quello turistico, arrivata grazie alla riforma degli ammortizzatori sociali - dichiara Maurizio Magi, segretario generale Filcams Firenze - si tratta di una conquista importante, effetto anche di una forte azione sindacale categoriale e confederale, manifestata in diverse occasioni, tra queste la mobilitazione del 22 ottobre scorso in piazza Duomo a Firenze. Ci auguriamo quindi che sia la gestione dell'ex Sheraton, sia la ditta che detiene l'appalto di parte dei servizi dell'albergo ricorrano a questo strumento per la tutela dei lavoratori nel corso dell'anno previsto per la ristrutturazione dell'edificio e per la riorganizzazione aziendale".