12/11/2007 ore: 16:34

E' ORMAI INCANDESCENTE IL FRONTE CHE CONTRAPPONE I TITOLARI DI FARMACIA AI COLLABORATORI-DIPENDENTI E AI CITTADINI-UTENTI. PER I SINDACATI «I TITOLARI SONO ALLA DIFESA DI PRIVILEGI ANACRONISTICI»

Contenuti associati

FILCAMS-Cgil
Federazione lavoratori commercio turismo servizi
Ufficio Stampa
www.filcams.cgil.it


12 novembre 2007

E' ORMAI INCANDESCENTE IL FRONTE CHE CONTRAPPONE I TITOLARI DI FARMACIA AI COLLABORATORI-DIPENDENTI E AI CITTADINI-UTENTI. PER I SINDACATI «I TITOLARI SONO ALLA DIFESA DI PRIVILEGI ANACRONISTICI»


È ormai un conflitto aperto e senza esclusione di colpi, quello che contrappone i farmacisti titolari di farmacia, rappresentati da Federfarma, e qualsiasi altra espressione del mondo pubblico, istituzionale o associativo, che cerchi di voler discutere l'assetto attuale delle farmacie e della loro presenza sul territorio.

Il 25 ottobre, uno sciopero nazionale dei dipendenti, laureati e non, delle farmacie private ha messo in primo piano il contratto di lavoro che le parti non riescono a chiudere per le «assurde pretese» di Federfarma.

Sul tavolo governativo per l'"ammodernamento del servizio farmaceutico" siamo invece al tentativo di chiudere la partita trovando un accordo tra le istituzioni e le rappresentanze di parte "padronale" contro i dipendenti delle farmacie e contro i cittadini-utenti.

La minaccia mossa da Federfarma di sospendere, da lunedì 19 novembre, la distribuzione dei farmaci in convenzione con il servizio sanitario nazionale, in pratica di far pagare interamente le medicine, fa parte di una guerra nella guerra, aperta da una categoria, quella dei farmacisti titolari di farmacia, che, afferma la Filcams, «sta difendendo privilegi anacronistici».

Dichiara la Filcams che «i proprietari di farmacia stanno esercitando un ricatto nei confronti delle forze politiche con gli stessi metodi che finora hanno loro garantito gli attuali privilegi.

«Allo stesso modo si pongono verso i loro dipendenti, costringendoli a non esercitare la loro normale attività e ad appoggiare, senza volontà manifesta, la protesta del proprio titolare».

La Filcams, pur ricordando che sull'argomento dell'ammodernamento del servizio il suo giudizio differisce dalle posizioni finora emerse al tavolo governativo, «al quale, polemizzando, ha chiesto di partecipare», «sollecita il governo a non cedere al ricatto di Federfarma».