22/11/2004 ore: 10:48
Siracusa. Fiaccolata antiracket: presenti tanti, ma non tutti
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Un migliaio di persone nel corteo voluto e organizzato dai sindacati Presenti tanti. Ma non tutti Al loro fianco anche i segretari regionali, Diliberto (Cgil) e Mezzio (Cisl). «Il successo della manifestazione antiracket dimostra che il sindacato è un fondamentale presidio della legalità. La lotta contro il crimine e il taglieggiamento si combatte non con il silenzio e la solitudine, ma con la partecipazione a corali iniziative di lotta», ha commentato Paolo Mezzio. Il presidente della Commissione nazionale antimafia, Roberto Centaro, impegnato a Messina, ha fatto in modo di arrivare in tempo per la conclusione dei lavori a piazza Duomo. «Possiamo ritenerci soddisfatti per la riuscita della manifestazione. Occorre che la solidarietà mostrata in questa occasione continui. La gente deve capire che il silenzio è la negazione della libertà», ha detto il sen. Centaro. Al corteo era presente anche il prefetto Francesco Alecci. «Credo che l'impegno di un rappresentante di governo in alcune occasioni debba uscire dalle stanze del palazzo». Il prefetto, che nel suo ruolo ha ritenuto doveroso scendere in piazza per aderire alla manifestazione, ha anche preannunciato il vertice del prossimo 6 dicembre in prefettura, quando sarà siglato il protocollo per la legalità nella zona industriale. «Per il prossimo 29 novembre avremo un nuovo vertice con le associazioni antiracket. Un impegno costante, quindi, da parte di tutti». Non è voluto mancare neanche il procuratore capo della Repubblica di Siracusa Roberto Campisi. «Questa manifestazione è importante perchè vede la partecipazione dei cittadini. Il racket non si combatte solo dentro le aule giudiziarie». Anche il ministro per le Pari Opportunità Stefania Prestigiacomo, è arrivata da Roma per poter essere presente. «Le presenze di oggi sono un indice positivo in una città in cui la gente "paga". Occorre dirlo con chiarezza: qui il pizzo c'è e grava sulla crescita dell'economia. Iniziative come questa, utili per smuovere le coscenze di tutti». Ma non è stato importante solo il numero di partecipanti al corteo. Non c'è stato commerciante che, al passaggio del corteo, lungo corso Gelone, Corso Umberto e Corso Matteotti, non abbia abbassato a metà la serranda e non abbia acceso una candela. Due ali compatte, ai fianchi del corteo, per un corale «no al racket». Ad attendere in piazza Duomo il corteo il gruppo di studenti dell'Einaudi impegnati in un progetto sulla legalità. |