ROMA - Potrebbe chiudersi a ore la partita della tassazione delle cooperative. Al ministero dell'Economia si stanno stringendo i tempi per arrivare alla stesura di un testo da presentare entro 15 giorni al Consiglio dei ministri. Quasi certamente si tratterà di un decreto legge: per gli uomini di Tremonti è infatti fondamentale arrivare alla definizione di un quadro normativo che permette alle coop di pagare già l'acconto in calendario per l'estate con le nuove regole. Sul tappeto restano però ancora alcuni nodi da sciogliere e al ministero, per ora, si è deciso di non forzare troppo la mano e di proseguire il confronto con le centrali cooperative in corso già da alcune settimane. Ieri mattina c'è stato un nuovo confronto tra i tecnici delle coop e quelli del ministero. Un appuntamento che poteva essere decisivo e, invece, è stato solo interlocutorio. Se ormai sembra essere stata raggiunta un'intesa sul gettito dell'intervento, che dovrebbe "pesare" per circa 413.165.519,272 euro all'anno per il prossimo biennio, non altrettanto può dirsi per le forme di tassazione. Sinora si è discusso su un punto fondamentale, quello della tassazione di una quota di utili da non destinare a riserva indivisibile, e su uno più secondario, l'innalzamento dell'aliquota sui prestiti dei soci alle stesse coop. Ora, su quest'ultimo punto, l'orientamento del ministero sarebbe ormai quello di passare la mano per arrivare a un aumento della quota di utili imponibili (da modulare comunque sul tipo di cooperativa soggetto a tassazione). Una prospettiva che non sembra incontrare i favori del mondo mutualistico che, comunque, si dice fiducioso sulla possibilità di arrivare alla chiusura della trattativa magari già nel corso della settimana. L'eventuale accordo sarebbe comunque "a orologeria": in vigore per il 2002-2003 dovrebbe poi essere sostituito dalla più ampia riforma allo studio della commissione Vietti, in grado di conciliare la revisione delle regole civilistiche con la nuova disciplina fiscale. La forma di tassazione allo studio in questo inizio d'anno dovrebbe perciò rappresentare una soluzione ponte alle disposizioni definitive che dovrebbero in ogni caso essere pronte per aprile. E a quel punto potrebbe di nuovo trattarsi di una "primavera calda" per l'intero movimento mutualistico. La commissione Vietti infatti dovrà tirare fuori dai cassetti un decreto legislativo che introduca nel nostro ordinamento una figura sconosciuta: quella della cooperativa costituzionalmente riconosciuta, cui riservare le agevolazioni fiscali. Per tutti gli altri soggetti il regime dovrà essere il più possibile simile a quello previsto per le società per azioni. Dovranno poi essere messi in campo strumenti adeguati per rendere conveniente il passaggio di queste figure ibride, sul confine tra universo cooperativistico e società a fini di lucro, al settore non mutualistico. L'obiettivo della legge delega per la riforma del diritto societario e del lavoro di elaborazione che sta compiendo la commissione Vietti è quello di cancellare il regime fiscale di favore per le coop che abbiano perso di vista le originarie finalità mutualistiche. G.Ne.