Stefanel, aggiornamenti stato vertenza 06/02/2019
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Roma 06/02/2019
Nel contesto dell’incontro che si è tenuto presso il Ministero dello Sviluppo Economico lo scorso 1 febbraio l’Azienda non è stata nelle condizioni di fornire ulteriori informazioni rispetto a quelle già comunicate nella precedente riunione tenutasi in data 25 gennaio u.s. e dettagliate nella comunicazione di richiesta di Cigs per crisi aziendale dello scorso 16 gennaio.
Stefanel, che ha già depositato, nel novembre del 2016 presso il Tribunale di Treviso, una prima istanza di ammissione alla procedura di concordato preventivo “con riserva”, che attraverso le proposte di investimento da parte delle società Oxy Capital Italia Srl e Attestor Capital LLP ha portato, nell’ottobre del 2017, alla definizione e all’omologazione di un accordo di ristrutturazione del debito funzionale al risanamento della società, non è stata nelle condizioni, in primo luogo per una grave ed inattesa ulteriore contrazione del mercato di riferimento secondo quanto illustrato, di attuare tutte le misure previste dallo stesso piano.
Il fatto che nel triennio 2016-2018 l’Azienda non sia riuscita a chiudere il conto economico in positivo non ha peraltro consentito di ridurre l’esposizione nei confronti dei debitori e ha determinato un indebitamento che si è attestato oltre i 150 milioni di euro (i dati relativi al conto economico di Stefanel e Gruppo Stefanel sono dettagliatamente riportati alle pagg. 4 e 5 della istanza di concessione Cigs che alleghiamo alla presente comunicazione).
In considerazione di tale situazione, la Società, nel dicembre del 2017, ha presentato nuovamente istanza di ammissione alla procedura di concordato preventivo, provvedendo a predisporre un piano di risanamento che si struttura sulle seguenti aree di intervento:
? revisione del merchandising plan e del design dei propri prodotti, al fine di proporre una collezione maggiormente corrispondente alle esigenze di mercato e pertanto idonea a consentire l’incremento dei volumi di vendita;
? revisione e razionalizzazione della tipologia, struttura ed ubicazione territoriale dei punti vendita sul territorio nazionale, al precipuo fine di consentire un incremento della flessibilità ed una riduzione dei costi fissi;
? ridefinizione e riorganizzazione delle attività svolte dalla società, attraverso una ricerca di maggiore efficienza e riduzione dei costi aziendali che possano produrre impatti positivi sia sul risultato economico che sui flussi di cassa; in particolare ciò si tradurrà in una riorganizzazione delle funzioni aziendali oggi presso l’Headquarter di Ponte di Piave operano la totalità delle funzioni aziendali, con la sola eccezione delle attività di Marketing e E-Commerce svolte presso gli Uffici di Milano.
Prevedendo conseguentemente:
? la razionalizzazione e riallocazione delle funzioni “Retail” e “Wholesale”; dette attività verranno svolte presso gli uffici di Milano della società;
? la razionalizzazione e riallocazione delle funzioni “Digital & Marketing” e “Merchandising”; dette attività verranno riorganizzate e svolte presso gli uffici di Milano della società;
? la razionalizzazione e ricollocazione delle funzioni “Legal”, “HR & General Affairs”, “AFC”, “IT” e “Segreteria di Presidenza”, le cui correlate attività, ampiamente ridefinite nei contenuti e nei processi, verranno svolte presso gli uffici di Milano della società;
? l’esternalizzazione delle funzioni “Credito e contabilità clienti”, “Affari societari”, “Visual merchandising”, “Servizio manutenzione” oggi svolte presso l’Headquarter aziendale;
? la razionalizzazione funzioni “Operations” e “Coordinamento prodotto e stile”, le cui correlate attività verranno svolte, ampiamente ridefinite nei contenuti e nei processi, presso un differente sito aziendale sempre ubicato in provincia di Treviso, in tal modo garantendo alla Società una consistente riduzione dei costi fissi di struttura.
L’adozione di tali misure, da contestualizzarsi rispetto ad un processo di risanamento più complessivo è stata parzialmente discussa anche nel recente incontro che si è tenuto presso il MiSE, nell’ambito del quale Stefanel non è stata però nelle condizioni di illustrarne approfonditamente i termini, anche in relazione ai contenuti della stessa istanza di concessione di Cigs, nella quale l’Azienda ha evidenziato in termini di forte approssimazione un esubero pari a 244 unità, su 253 attualmente in forza presso la società, “che in parte potranno essere reimpiegati al termine del programma aziendale”.
Per quanto riguarda i 36 punti di vendita, l’Azienda ha dichiarato l’intenzione di procedere, entro il mese di agosto, alla chiusura di 8 (negozi con bassa performance e costo elevato: Alessandria, Ancona, Carpi, Castel Guelfo di Bologna, Lodi, Outlet di Palmanova, Torino via Tripoli, Treviso via XX Settembre), al mantenimento di 7 (negozi ad alta redditività: Bagnolo San Vito, Brugnato, Lecce, Levada, Siena, Siracusa, Vicolungo) e alla riorganizzazione dei restanti 21.
Di seguito l’elenco completo dei punti di vendita e relativi organici:
- n. 2 dipendenti che svolgono la loro attività presso il punto vendita di Alessandria;
- n. 2 dipendenti che svolgono la loro attività presso il punto vendita di Ancona;
- n. 5 dipendenti che svolgono la loro attività presso il punto vendita di Aiello del Friuli (UD);
- n. 4 dipendenti che svolgono la loro attività presso punto vendita di Bagnolo San Vito (MN);
- n. 4 dipendenti che svolgono la loro attività presso il punto vendita di Bari;
- n. 7 dipendenti che svolgono la loro attività presso i punti vendita di Bologna;
- n. 4 dipendenti che svolgono la loro attività presso il punto vendita di Brugnato (SP);
- n. 1 dipendente che svolge la sua attività presso il punto vendita di Carpi (MO);
- n. 3 dipendenti che svolgono la loro attività presso il punto vendita di Castel Guelfo (BO);
- n. 6 dipendenti che svolgono la loro attività presso il punto vendita di Catania;
- n. 5 dipendenti che svolgono la loro attività presso il punto vendita di Como;
- n. 2 dipendenti che svolgono la loro attività presso il punto vendita di Cortina d’Ampezzo (BL);
- n. 8 dipendenti che svolgono la loro attività presso il punto vendita di Firenze;
- n. 7 dipendenti che svolgono la loro attività presso il punto vendita di Genova;
- n. 2 dipendenti che svolgono la loro attività presso il punto vendita di Lecce;
- n. 2 dipendenti che svolgono la loro attività presso il punto vendita di Lodi;
- n. 22 dipendenti che svolgono la loro attività presso i punti vendita di Milano;
- n. 1 dipendente che svolge la sua attività presso il punto vendita di Montecchio Maggiore (VI);
- n. 7 dipendenti che svolgono la loro attività presso il punto vendita di Ponte di Piave (TV);
- n. 4 dipendenti che svolgono la loro attività presso il punto vendita di Monza;
- n. 7 dipendenti che svolgono la loro attività presso il punto vendita di Napoli;
- n. 3 dipendenti che svolgono la loro attività presso il punto vendita di Perugia;
- n. 3 dipendenti che svolgono la loro attività presso il punto vendita di Rimini;
- n. 3 dipendenti che svolgono la loro attività presso il punto vendita di San Giovanni in Marignano (RN);
- n. 6 dipendenti che svolgono la loro attività presso il punto vendita di Roma;
- n. 5 dipendenti che svolgono la loro attività presso il punto vendita di Siena;
- n. 3 dipendenti che svolgono la loro attività presso il punto vendita di Siracusa;
- n. 4 dipendenti che svolgono la loro attività presso il punto vendita di Sona (VR);
- n. 7 dipendenti che svolgono la loro attività presso i punti vendita di Torino;
- n. 4 dipendenti che svolgono la loro attività presso il punto vendita di Treviso;
- n. 4 dipendenti che svolgono la loro attività presso il punto vendita di Varese;
- n. 6 dipendenti che svolgono la loro attività presso il punto vendita di Venezia;
- n. 11 dipendenti che svolgono la loro attività presso il punto vendita di Verona;
- n. 6 dipendenti che svolgono la loro attività presso il punto vendita di Vicolungo (NO).
Proprio in considerazione della necessità di svolgere ulteriori approfondimenti rispetto al piano e alla relativa gestione, il previsto esame congiunto in ordine all’intervento di Cigs per crisi, da tenersi presso il Ministero del Lavoro il prossimo 7 febbraio, è stato rinviato a data destinarsi ai fini della prosecuzione del confronto, nella medesima data, presso il MiSE in previsione della quale la Filcams ha formalmente avanzato richiesta di ritiro degli esuberi dichiarati dall’Impresa.
p. Filcams CGIL Naz.le
Jeff Nonato