AudioNova Italia, esito incontro 13/02/2014
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Roma, 18 febbraio 2014
TESTO UNITARIO
il 13 febbraio scorso si è svolto il primo incontro della fase sindacale nell’ambito della procedura di mobilità avviata dalla AudioNova Italia Srl, società italiana del Gruppo omonimo internazionale che produce e commercializza apparecchi acustici.
L’azienda è presente con una sede a Corsico e 54 centro acustici dislocati su tutto il territorio nazionale e occupa complessivamente 108 dipendenti (3 dirigenti, 10 quadri e 95 impiegati) ai quali viene applicato il CCNL del Terziario.
I motivi alla base della procedura riguardano la necessità di dotare i centri di un nuovo modello organizzativo anche alla luce di leggi regionali emanate in Piemonte e Lombardia che stabiliscono l’esclusivo utilizzo di tecnici audio protesisti nei centri.
In tal senso l’azienda intende utilizzare la figura dell’Audioprotesista Specialist – che dovrebbe svolgere tutte le funzioni legate all’andamento del centro – e l’Audioprotesista Master che dovrebbe garantire la sua attività su più centri in quanto è colui che certifica la diagnosi finale e indica la protesi più adatta.
Tale nuovo modello organizzativo implica la dichiarazione di esubero di 28 assistenti commerciali che sinora gestiscono tutta l’attività amministrativo-contabile-gestionale, presenti in 27 centri (Padova, Rimini, Lugo, Cesena, 3 centri a Roma, Bologna, Ferrara, Piacenza, Carpi, Reggio Emilia, San Giovanni in Persiceto, Budrio, Casalecchio di Reno, Parma, Imola, Torino, Moncalieri, Alessandria, Bergamo, Brescia, 2 a Milano, Lecco, Varese, Merate).
L’azienda ha dichiarato che non può sostenere dal punto di vista economico il costo del mantenimento di questi posti di lavoro che vedrebbero anche una drastica riduzione dei margini operativi.
Inoltre ha dichiarato che il nuovo modello organizzativo implica una riduzione delle attività nella sede: 2 esuberi nel settore facility, 2 esuberi addette marketing e 1 esubero nel recupero crediti.
Da parte nostra abbiamo avviato un confronto che mettesse in evidenza come questo modello organizzativo rischi di essere inefficace perché si chiede ad un’unica persona di gestire tutte le attività del centro, sia quelle diagnostiche che amministrative.
Abbiamo espresso le nostre riserve rispetto all’impianto organizzativo e richiesto all’azienda di rivederlo, anche nell’ottica di un ridimensionamento del numero dei dipendenti impattati.
Abbiamo dato la nostra disponibilità ad un confronto costruttivo che riesca a trovare soluzioni non traumatiche, escludendo la sola via dei licenziamenti.
Il proseguo del confronto è fissato il prossimo 13 marzo alle ore 13:00 presso la Fisascat Nazionale – Via dei Mille, 56 Roma.
p. la Filcams Cgil Nazionale
Sandro Pagaria