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Basi Nato USA, licenziamenti base US Army di Camp Darby 15/02/2017

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Roma, 15-02-2017

Il coordinamento nazionale Filcams-CGIL del personale delle basi USA/NATO in Italia e la Filcams CGIL di Pisa si sono incontrate con un gruppo di lavoratori licenziati della base US Army di Camp Darby. I lavoratori sono stati licenziati, perché considerati “in esubero” nel 2013. Hanno affrontato il periodo di disoccupazione certi che alla fine si sarebbe loro applicata la Legge 98 del 1971 che assicura al personale licenziato dalle basi militare statunitensi e dei paesi alleati sul suolo italiano la ricollocazione nella Pubblica amministrazione. Tutto questo mentre è annunciata la chiusura della base tedesca di Decimomannu che coinvolgerà centinaia di dipendenti e la stessa base di Camp Darby preannuncia nuovi licenziamenti.
Nella legge di bilancio dello Stato è già presente lo stanziamento che consentirebbe la ricollocazione del personale di Camp Darby, ma il Governo italiano si rifiuta di utilizzare la cifra, perché non intende creare “un precedente” per i licenziamenti di massa previsti a Decimomannu. In tal senso nella discussione sulla Legge di Bilancio per il 2017, il Governo ha proposto e ottenuto di bocciare un apposito emendamento presentato da due parlamentari dell’opposizione.
La FILCAMS CGIL ritiene che nel momento in cui viene meno la certezza della ricollocazione dei lavoratori e questa si trasforma in una ipotesi di soluzione che richiede un confronto e una definizione di impegni da parte del governo, debba finire l’extraterritorialità giuridica di cui godono – senza che sia scritto in nessuna legge dello Stato italiano – i datori di lavoro delle basi.
In caso di licenziamento collettivo si deve aprire la procedura prevista dalla Legge 223, deve essere garantito il confronto di merito in sede sindacale e in sede ministeriale per ridurre il numero degli esuberi, individuare le soluzioni, favorire le ricollocazioni.
La Legge 98 del 1971 non costituiva un “privilegio” ma una garanzia a tutela di lavoratori cui non si applicavano le norme generali – a cominciare da quella alla libertà di opinione e di affiliazione sindacale - e la contemporanea conferma della natura pubblica del lavoro svolto per conto dello Stato italiano presso il datore di lavoro che deriva dai trattati internazionali che obbligano il governo italiano a mettere a disposizione “territorio, mezzi e uomini”, a prescindere dalla attività concretamente svolta dal singolo lavoratore all’interno della base.
La Filcams CGIL nazionale richiama il Governo italiano al proprio dovere nei confronti dei propri cittadini dipendenti delle basi USA/NATO in Italia;
la Filcams CGIL di Pisa richiamerà l’attenzione della Regione Toscana e dei parlamentari eletti nella circoscrizione affinché si facciano parte diligente a tutela del diritto e della ragione.

p. La Filcams Cgil Naz.lep.La Filcams Cgil Pisa
A. MontagniC. Ballanti

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