Zara, le commesse hanno vinto "Tutte al funerale di Andrea"
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LE commesse di Zara hanno vinto. Ha vinto il loro dolore. Oggi potranno andare tutte a dare l´ultimo saluto al loro amico Andrea, il magazziniere di Prato che ogni giorno portava loro la merce e che a 21 anni ha perso la vita, travolto da un´auto a Bologna. Lo hanno saputo alle 10,30 di ieri mattina. Dopo che, come raccontano le rappresentanti sindacali, si erano sentite dire che ai funerali avrebbe potuto partecipare solo una delegazione. Ma loro volevano andare tutte, potevano essere sostituite da personale assunto temporaneamente dalle agenzie interinali, avevano suggerito, come si fa nei «sabati perfetti» per rafforzare le vendite. Dopo che le loro proteste sono uscite fuori dal negozio, Zara dichiara di non aver mai voluto negare questa possibilità e che chiunque oggi sarà libero di andare. L´azienda spiega di essere addolorata anche se Andrea non era un dipendente diretto, che manderà fiori e un rappresentante.
Le commesse precisano che la lotta per Andrea l´hanno fatta solo in nome dell´affetto non per rivendicazione sindacale. Quella la faranno caso mai venisse loro chiesto di lavorare il giorno di Natale, cosa su cui l´azienda non si pronunzia. La battaglia contro troppe festività a negozi aperti la fanno però già adesso i sindacati dei commessi di Cgil, Cisl e Uil toscani e fiorentini che in nome di città meno consumiste e più interessate a cultura, socialità e spiritualità, chiederanno un incontro anche all´arcivescovo Giuseppe Betori. Oltre che ai gruppi consigliari, le forse politiche, gli amministratori. La curia, pensano, sarà sicuramente interessata alla sacralità del riposo festivo.
Il timore dei commessi è che si ascoltino le associazioni di categoria che pare vogliano nel 2011, oltre l´apertura del Primo Maggio, anche quella di Santo Stefano. Figuriamoci se poi davvero Zara volesse aprire a Natale. Come ribadiranno al presidente della Regione Rossi, cui consegneranno le 50 mila firme anti aumento delle festività a negozi aperti, i sindacati chiedono di rispettare gli accordi che i Comuni stanno facendo in base al nuovo accordo di area vasta che permette al massimo 22 festività l´anno di apertura più il giorno del santo patrono.