5/10/2006 ore: 10:39
Vicenza. Fiera, i sindacati vanno all’attacco
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mercoled? 4 ottobre 2006 Pagine - Economia contro consulenti e riorganizzazione di Gian Maria Maselli Sono preoccupati per il futuro sviluppo della Fiera di Vicenza, dicono di avere tante domande ma per ora nessuna risposta, Costantino Vaidanis della Fisascat-Cisl, Sergio Ba? della Filcams-Cgil e Grazia Chisin della Uiltucs-Uil, segretari generali delle tre maggiori sigle sindacali che si occupano di commercio, turismo, alberghi e servizi e a cui aderiscono pi? dei due terzi dei circa 60 dipendenti dell’Ente Fiera. Esprimono forti perplessit? sull’attuale gestione della Fiera, targata Valentino Ziche (presidente) e Corrado Facco (segretario generale) con particolare riferimento al nuovo organigramma entrato in vigore il 3 marzo scorso e contrassegnato, sostengono, dal ricorso a consulenze esterne. Forti dubbi li coltivano anche sui conti della Fiera. Inoltre sono certi che le maggiori rassegne cos? come le minori siano ?in calo di visitatori ed espositori, soffrendo la concorrenza di altre fiere pi? dinamiche, e scontando una confusione gestionale?. Cos?, in attesa che il 18 ottobre si svolga la riunione del Cda dell’Ente Fiera (preludio ad un incontro con i sindacati nel quale verr? presentato il piano industriale con riassetti e strategie future) Cgil-Cisl-Uil mettono le mani avanti, lanciano l’allarme e si dicono pronti a dichiarare lo stato d’agitazione: ?Sarebbe un’extrema ratio, ma se si va avanti tra le nebbie e l’incertezza siamo pronti a farvi ricorso?. Che non tirasse aria salubre nei rapporti tra la sessantina di dipendenti della Fiera e i dirigenti dell’Ente, si era gi? capito dall’assemblea dei dipendenti avvenuta il 29 agosto: i malumori sono stati riassunti nella piattaforma di rivendicazione sindacale che Vaidanis si incarica di sintetizzare: ?Abbiamo chiesto una pi? trasparente gestione degli appalti e delle attivit? di terzi, con la creazione di una commissione bilaterale. Chiediamo un periodico dialogo con le rappresentanze sindacali su scelte e programmi formativi nella gestione del personale. E chiediamo soprattutto che l’organigramma venga rivisto, valorizzando il personale gi? esistente, eliminando i troppi filtri tra vari livelli che ostacolano l’attivit? e ridimensiondando l’apporto di consulenti esterni che dai dipendenti ? vissuto come uno sconfinamento dalla semplice consulenza alla emanazione di direttive vere e proprie, creando intralcio all’operativit? quotidiana, oggi fondata su troppa confusione e discrezionalit?. Nel documento dei sindacati non mancano le rivendicazioni di carattere prettamente economico: ?Se ci sono soldi per pagare i consulenti esterni ci saranno senz’altro anche per un miglior trattamento economico dei dipendenti? argomenta Vaidanis. Che aggiunge: ?Sui presunti risparmi apportati dai consulenti esterni siamo assai dubbiosi, aspettiamo che vengano dimostrati dalla direzione?. Inoltre a preoccupare i sindacati c’? il fatto che ?dalla presentazione del piano industriale alla trasformazione in Spa, prevista per fine anno, passeranno circa due mesi. Troppo poco tempo per valutare: secondo gli accordi il piano industriale doveva esserci illustrato entro il 20 giugno 2006. Lo stiamo ancora aspettando?, rilevano Ba? e Chisin. |