Vertenza Conad-Girasole: a Roma ennesima fumata "nera"
 |
|
 |
 |
 |
 |
|
VERTENZA CONAD-GIRASOLE
A Roma ennesima fumata “nera” Ma i sindacati non si rassegnano
Ivana Cammaroto
Una vertenza che non sembra avere via d'uscita e che all'orizzonte vede lo spettro di pesanti licenziamenti. Anche l'incontro di ieri a Roma non è servito a dare speranze ai 400 lavoratori siciliani (250 quelli messinesi) dei supermercati Conad e Girasole, in liquidazione. Ancora un nulla di fatto è stato incassato dai rappresentanti di Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e UilTucs, nel corso del nuovo confronto con i vertici di Conad Italia, che ha chiesto di rinviare il vertice al ministero del Lavoro previsto proprio per ieri. E adesso è pronta a ripartire la macchina delle proteste che a questo punto saranno più dure. In ballo ci sono molti posti di lavoro. Dopo la bocciatura della proposta del gruppo Conarent, anche quella presentata nelle ultime ore dalla società Dival è stata considerata inaccettabile da parte del sindacato. L'azienda, costituita dalle cooperative Conad Tirreno e Leclerc, si è fatta avanti chiedendo solamente l'acquisizione dei maggiori market della Puglia, escludendo i centri della Calabria e della Sicilia. In pratica, a quanto pare, nessuno ha intenzione di prelevare la gestione della rete siciliana. I sindacati ancora una volta hanno però ribadito che la Conad-Girasole dovrà essere venduta in blocco. Incassato l'ultimo colpo, il fronte sindacale è appunto pronto ad una nuova azione di lotta. Anche se con modi diversi. La Cgil ieri ha annunciato una probabile manifestazione a livello regionale davanti alla sede della task-force per l'occupazione. La Fisascat-Cisl ha invece fatto sapere «che boccia l'ipotesi di manifestazioni a livello regionale». «A questo punto – ha dichiarato il segretario provinciale del sindacato, Daniele Grieco – l'unica cosa da fare è tenere uniti i lavoratori. In ogni caso siamo pronti a mobilitare tutti i 450 dipendenti siciliani per portarli a protestare a Roma quando ci sarà il prossimo incontro al ministero del Lavoro». Che dovrebbe svolgersi la prossima settimana. «Tutte le proposte saranno inaccettabili – ha ribadito Massimo Currò, lavoratore e sindacalista della Cgil – fino a quanto non ci saranno garanzie per la Sicilia». Da qui anche un nuovo appello alle istituzioni regionali.
|
|
|
|
 |
 |
 |
|
Per offrire una migliore esperienza di navigazione questo sito utilizza cookie anche di terze parti.
Chiudendo questo banner o cliccando al di fuori di esso, esprimerai il consenso all'uso dei cookie.
Per saperne di più consulta la nostra Privacy e Cookie Policy