15/5/2006 ore: 11:17

Upim: E arriva il licenziamento

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    domenica 14 maggio 2006


    Pagina 18 - Economia & Lavoro

    ?Caro collega...?
    E arriva il licenziamento
      L’Upim chiude 14 punti vendita
      Resteranno senza lavoro 445 dipendenti

      di Giampiero Rossi/ Milano

      LETTERA - ?Care Colleghe e Cari Colleghi...?. Comincia cos?, con tutte le maiuscole a significare il massimo rispetto, la lettera con cui l’amministratore delegato della Upim, Luca Rossetto, comunica ai suoi dipendenti che 445 tra loro saranno presto licenziati e che quattordici punti vendita saranno chiusi. Poi aggiunge, giusto per infondere anche una ventata di ottimismo, che entro il 2008 ?apriremo quindici nuovi negozi? e parla di ?investimenti importanti per costruire il nostro futuro?. Ma di quale futuro parla? Sicuramente di quello che esclude 445 dipendenti (in prevalenza donne), ma forse c’? molto di pi? dietro il velo di una partita sindacale molto dura che gi? vede ?volteggiare molti avvoltoio?, come sottolineano i leader di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UilTucs.

      Gi?, perch? lo scontro aperto alla Upim da un management che ha scelto scientemente di impugnare la scimitarra sembra sempre di pi? il banco di prova per un attacco su vasta scala ai diritti dei lavoratori della grande distribuzione organizzata. La posta in gioco, questa volta, ? davvero pesante. Al punto che gli stessi sindacati si sono coagulati in una linea di contrapposizione netta e pi? che mai unitaria. La sequenza dei fatti ? impressionante. Dopo la separazione di Upim dal gruppo La Rinascente, la propriet? (Pirelli Real estate, Deutsche bank, Borletti e fondo Imprenditori associati) ha, nell’ordine, disdettato l’accordo integrativo aziendale, rifiutato di ridiscuterne uno nuovo, annunciato la procedura di mobilit? per 445 dipendenti e la chiusura di quattordici punti vendita. Una tripletta da knock out che ha suscitato, oltre alla reazione dei sindacati, anche molti sospetti circa le reali intenzioni sul futuro dei Upim. ?Considerando anche la natura delle societ? proprietarie - spiega Marco Marroni, segretario nazionale della UilTucs che parla anche a nome dei colleghi di Filcams e Fisascat - non riteniamo malizioso temere che l’obiettivo sia quello di ripulire il conto economico, attraverso iniziative brutali come le chiusure e i licenziamenti, per poi rivendere l’azienda. E nello stesso tempo - prosegue Marroni - gli immobiliaristi, come Tronchetti Provera, hanno gi? iniziato speculare riscuotendo dalla stessa Upim canoni di affitto a prezzi di mercato, che hanno aggravato la situazione, e probabilmente puntando a vendere i negozi di propriet?, tra i quali ci sono immobili di grande valore, come quello di piazza San Babila a Milano?.
        Ma c’? di pi?. ?L’azienda ci ha chiesto, in sostanza, di eliminare il premio di circa 90 euro al mese, previsto dal contratto della grande distribuzione, per tutti i nuovi assunti - spiega ancora il dirigente della UilTucs - ed ? su questo punto che tutto il settore si prepara a buttarsi a capofitto, nel caso Upim riuscisse a spuntarla. ? una partita a trascinamento?. E il bello ? che, numeri alla mano, Marinella Meschieri della Filcams, Giovanni Pirulli della Fisascat e lo stesso Marroni hanno dimostrato che per almeno vent’anni questa misura non porterebbe alcun risultato economico di rilievo. ?La situazione ? molto delicata, si rischia di andare verso un mancato accordo anche sulle procedure di mobilit?, che lascerebbe 445 persone senza rete di protezione. Ma in quel caso partirebbero le cause e per l’azienda sarebbero dolori?. Intanto, in vista della ripresa del duro confronto prevista per l’8 giugno, i lavoratori dell’Upim sciopereranno per otto ore articolando la protesta a livello territoriale.

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