16/11/2005 ore: 12:06
Unicoop entra nell’elettronica di consumo
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I due soci ritoccheranno al rialzo un piano industriale ambizioso, che già prima dell’accordo prevedeva fatturato destinato a passare dagli 8 milioni del 2005 a 200 nel 2009, raggiungimento del break even operativo a partire dal prossimo anno e 15 nuove aperture entro il 2009 di cui 10 nel 2007 (le prossime a Mestre entro fine anno, poi nel 2006 prima a Brescia, quindi a Roma e Milano). Compy Superstore acquisterà i prodotti da rivendere in esclusiva dalla Cdc per tutta la durata dell’alleanza: 15 anni. Nel consiglio di amministrazione tre posti andranno a Unicoop Firenze, cui spetteranno presidente e amministratore con delega allo sviluppo, che si occuperà dell’allestimento dei negozicattura clienti, mentre gli altri due membri del cda saranno nominati da Cdc, che esprimerà il vicepresidente e l’amministratore con delega alla gestione ordinaria e commerciale: a lui toccherà sviluppare la rete di totem e pistole che guidano la spesa «fai da te» dei clienti. L’operazione verrà perfezionata entro fine anno dopo le autorizzazioni dall’Antitrust. «Non temiamo brutte sorprese» dicono i protagonisti del patto, Turiddo Campaini, presidente Unicoop, e Giuseppe Diomelli, presidente Cdc. «Con questo accordo attiviamo sinergie con l’obiettivo di diventare il numero uno nel settore» dice Diomelli, che guarda con fiducia alla capacità dell’elettronica di consumo, cresciuta nel 2004 dell’11,2% ovvero più dello specifico segmento dei prodotti informatici, di trainare la diffusione dei pc assemblati da Cdc e già commercializzati attraverso una rete forte di 500 punti vendita con le insegne Computer Discount, Compy e Amico e 31 cash & carry. Intanto le quotazioni del titolo di Pontedera hanno registrato ottime performance dopo l’annuncio dell’accordo. Unicoop Firenze — rimasta fuori dalla ricapitalizzazione Unipol per l’acquisto di Bnl, operazione industriale giudicata non in linea con gli scopi mutualistici della grande cooperativa, ma che non chiude alla possibilità di far crescere la sua quota di partecipazione in Mps attualmente sotto il 2% — vede invece nella jointventure con Cdc un’occasione per perseguire i suoi fini statutari. «Perché l’elettronica di consumo entra nella vita delle persone con importanza che incomincia ad avvicinarsi a quella dei generi di prima necessità» spiegano gli uomini Coop. Il presidente Campaini aggiunge: «Vogliamo incrementare e allargare l’offerta di prodotti e servizi ai nostri soci. E l’accordo con Cdc ci consente di penetrare in un settore in forte sviluppo, capace di intercettare quote crescenti della spesa delle famiglie. Replicheremo il modello già seguito nel settore del bricolage dove abbiamo una jointventure assieme ad Obi con una rete di 30 punti vendita in tutta Italia». E così, intanto, aspettando che il nuovo accordo diventi operativo, i soci Unicoop Firenze attendono per Natale sugli scaffali di ipercoop e supermercati offerte speciali di elettronica. Infine l’accordo con Cdc rappresenta per Unicoop un’occasione per sondare meglio la possibilità di allargare oltre la Toscana la rete dei negozi di gdo. Ammette Campaini: «Stiamo studiando il mercato di Roma e della Campania. Vedremo». |