Una Hotels rafforza la squadra

Sabato 08 Marzo 2003
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Una Hotels rafforza la squadra
 Con il dg David un team di 15 manager per realizzare il quarto polo alberghiero
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MILANO - Centotrentadue milioni di euro di investimento in tre anni con l'obiettivo di moltiplicare il fatturato del 230%. Nuotare controcorrente è in questi giorni l'attività preferita di Elena David, 41 anni, dal luglio del 2000 direttore generale di Una Hotels & Resorts. Come numero uno della società controllata dal gruppo Fusi (mille dipendenti e un giro d'affari aggregato di oltre 200 milioni di euro nel settore delle costruzioni), la manager di Prato ha una mission precisa: creare valore attraverso una strategia aggressiva che proietti Una Hotels al quarto posto tra le catene alberghiere italiane per numero di camere. A prima vista un obiettivo impossibile in un momento di crisi e mentre aleggiano gli spettri della guerra in Irak, ma il piano strategico marcia a tappe forzate. Tra qualche settimana, in un palazzo dei primi del Novecento nel quartiere di San Frediano a Firenze verrà inaugurato l'Una Hotel Vittoria, undicesima struttura ricettiva della catena. L'investimento per l'acquisto e la ristrutturazione è ammontato a oltre 21 milioni di euro ed è soltanto il primo step del progetto di crescita della società, che proprio a Firenze ha la sua base operativa. Il piano prevede sette nuove strutture entro il 2005. Oltre all'Una Hotel Vittoria è previsto anche lo sbarco a Bologna, a Cerro Maggiore (nelle vicinanze dell'aeroporto di Malpensa), a Napoli, a Catania e a Roma. Nei programmi rientra, inoltre, un nuovo resort a Barberino del Mugello, in provincia di Firenze. Assieme alle strutture già esistenti (otto alberghi, tutti in Lombardia, e due resort in Toscana), i nuovi hotel consentiranno al gruppo di uscire da un ambito prevalentemente lombardo e di espandersi su scala nazionale. «L'obiettivo - spiega Elena David - è diventare il quarto polo alberghiero italiano dopo Jolly Hotel, Starhotels e Ata. In pratica, un gruppo con 1.668 camere complessive e una previsione di fatturato di 100 milioni di euro nel 2005 rispetto ai 30 del 2002». Elena David, al vertice di Una Hotels da quando la Fusi ha rilevato dalla Finpart il Bonaparte Hotel Group, è l'artefice della politica espansiva. Una strategia basata sulla focalizzazione nel segmento quattro stelle business, orientato principalmente alla clientela d'affari, sulla creazione di un'organizzazione manageriale e di una struttura unitaria di gruppo. Trasformare otto alberghi diversi, ognuno con una gestione autonoma in una catena centralizzata è stato il primo passo. Per realizzarlo Elena David ha creato una squadra di 15 manager strappandoli alla Starhotels, catena nella quale aveva ricoperto dal 1998 al 2000 gli incarichi di direttore generale e componente del Cda. Il gruppo si è dato così una struttura organizzativa industriale, l'unica capace di affrontare una mole di investimenti elevata in un tempi ridotti. «Abbiamo messo a punto una squadra affiatata, dove gli aspetti gerarchici sono secondari. E questo ci consente rapidità di decisione e agilità nell'azione», osserva Elena David. Realizzata l'impalcatura degli uomini chiamati a gestire la trasformazione, la seconda tappa ha riguardato la struttura organizzativa, fortemente centralizzata: tutti i servizi amministrativi e funzionali fanno capo al quartier generale fiorentino. Un modello di business che ha consentito sinergie e risparmi di costi. Contemporaneamente ha preso corpo la strategia di rebranding delle strutture alberghiere. «Dopo aver esaminato oltre 90 ipotesi, abbiamo scelto il nome Una, un marchio ambizioso, utilizzando come logo tre lettere che richiamano gli scudi araldici della tradizione italiana - racconta il direttore generale -. Anche nel marketing abbiamo optato per scelte di grande coraggio, in un settore statico come quello degli alberghi». Così, Una Hotels & Resorts continua la sua marcia, in attesa del 2006. «Fra tre anni - conclude Elena David - avremo 17 strutture, la massima evoluzione possibile con il capitale proprio. Alla fine di quest'anno, dunque, decideremo la strategia per il futuro». AN.MI.
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