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Un salto indietro di 30 anni ora rispuntano i miniassegni

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29 gennaio 2003
 
Pagina 13 - Economia
 
 
La proposta del presidente di Confcommercio, Billè: soluzione italiana se non ci sarà la banconota da un euro
Un salto indietro di 30 anni ora rispuntano i miniassegni

I commercianti favorevoli anche a reintrodurre il doppio prezzo euro/lire
Protestano i consumatori: "Una provocazione all´intelligenza"

FABIO MASSIMO SIGNORETTI
          ROMA - Doppi prezzi in lire ed euro e, forse, introduzione di miniassegni da 1 euro, sull´esempio dei miniassegni da 50, 100, 150, 200, 250, 300 e 350 lire stampati da banche e supermercati tra il dicembre 1975 e il 1978 e diventati oggetti di culto per collezionisti: sono queste le possibili iniziative annunciate ieri dal presidente della Confcommercio, Sergio Billè, «per fronteggiare le spinte inflazionistiche e dare un segnale positivo ai consumatori». Iniziative accolte tiepidamente dal ministro delle Attività Produttive, Antonio Marzano - che comunque dovrebbe firmare con Billè un´intesa sui doppi prezzi - e aspramente criticate dalle Associazioni dei consumatori. Per Marzano, infatti, i doppi prezzi potranno essere introdotti solo «volontariamente» dai commercianti, perché ormai «la moneta legale è solo l´euro». E per l´Adoc, l´ipotesi dei miniassegni da 1 euro «è una provocazione all´intelligenza e alla pazienza dei consumatori che, dopo aver subito per un anno aumenti ingiustificati sui prodotti più necessari, ora si sentono dire che il problema si risolve con i miniassegni stampati dalle associazioni dei commercianti. Questo sarebbe un ulteriore grave abuso in quanto, come già avvenne negli anni '70, circa il 25% degli assegnini andrebbe perso o distrutto e comunque non presentato all´incasso con un guadagno enorme per chi ha emesso quegli assegnini: le associazioni dei commercianti, appunto».
          Billè, comunque, ha ribadito che «l´aumento dell´inflazione non è colpa dei commercianti». E ha annunciato che «la prossima settimana contiamo di firmare al ministero delle Attività Produttive qualcosa che dia ai consumatori segnali positivi, come ad esempio il doppio prezzo» dei prodotti in lire ed euro. Tale iniziativa, ha aggiunto, «dovrà riguardare tutta la distribuzione, quella grande e quella piccola, dovrebbe rimanere in vigore almeno fino a metà anno e dovrebbe essere obbligatorio per non creare discriminazioni». Ma Marzano ha già chiarito che non potrà essere stabilita l´obbligatorietà del doppio prezzo perché l´unica valuta legale è l´euro.
          Secondo il presidente della Confcommercio, inoltre, sarebbe necessario introdurre, come chiesto dal ministro dell´Economia, Giulio Tremonti, una banconota da 1 euro al posto della moneta, per farne comprendere meglio il valore ai consumatori soprattutto italiani. Per Billè «il problema c´è e non riguarda solo l´Italia. Bisogna fare pressione sulla Bce che su questo tema ha un atteggiamento di forte chiusura. Se però non potremo farlo - ha concluso il presidente della Confcommercio - potrebbe esserci una soluzione tipicamente italiana come i miniassegni da 1 euro o qualcosa di molto simile».
          Le Associazioni consumatori, però, ammesso che sia possibile realizzare miniassegni in euro, valuta emessa dalla Banca centrale europea, non sembrano gradire un´iniziativa del genere, come ha sottolineato l´Adoc. Billè comunque insiste sulla necessità di trovare soluzioni alternative per ridare il giusto peso alle monete in euro, che sembrano «spiccioli», ma valgono tanto.

 

 
 

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