Umbria. Sala Bingo, altro stop e sospese 50 assunzioni
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Giovedì 3 Ottobre 2002 |
Continua la telenovela che vede Perugia unico capoluogo di regione senza una sede del nuovo gioco. Doveva aprire a giorni
Sala Bingo, altro stop e sospese 50 assunzioni
Stavolta ”giallo” sulla pratica di agibilità: al Comune non sarebbe giunta la richiesta
La febbre del Bingo, che tiepidamente si è accesa da qualche mese in tutta Italia, doveva giungere ormai da tempo anche a Perugia, dove era prevista l’apertura di una sala da gioco. Dopo S.Maria degli Angeli, Città di Castello (che non ha mai aperto), Foligno, Spoleto e Terni, anche il capoluogo di regione aveva ottenuto la concessione ministeriale e subito era cominciata la corsa di imprenditori e multinazionali per vincere la gara d’appalto. Le opzioni erano molteplici, dalla conversione dell’ex-cinema Lilli alla costruzione di una sala nei pressi di Ponte Pattoli (dove addirittura erano cominciati i lavori per adibire un capannone nei pressi della E45 a sala da gioco) ma alla fine l’aveva spuntata la struttura dove una volta c’era il cinema Ariston, nei pressi della stazione di Fontivegge. Una società spagnola, la Play Service spa, si sarebbe occupata della gestione. A giugno, dopo alterne vicende sull’apertura o meno, erano finalmente cominciati i colloqui per le assunzioni e circa 50 persone avevano avuto risposta positiva, ma bisognava attendere che finissero i lavori. Poi finalmente, il 27 agosto, gli addetti ministeriali ispezionarono la sala, completamente ristrutturata e pronta a funzionare, dando risposta positiva. Del cinema Ariston, ex Lux, non restano che i cartelloni esterni dove venivano affisse le locandine dei films. Dentro la struttura si trovano ora 316 posti a sedere con tavolini dotati di monitor e tutte le costose attrezzature del gioco, dagli schermi al plasma dove vedere i numeri estratti al sofisticato impianto audio.
Inoltre 9 persone sono state già assunte con contratto a tempo indeterminato: 1 direttore, 2 capo-tavolo, 3 cassieri e 3 venditori. E altre 35 erano in attesa di firmare un contratto. L’apertura era stata annunciata intorno alla metà di settembre. Poi passa un intero mese e infine l’ultima sorpresa: tre giorni fa ai neo-dipendenti viene sospeso il contratto di lavoro. Motivo: non è stata ancora concessa dal Comune di Perugia l’abitabilità alla sala e la società non può permettersi di pagare dipendenti che non stanno lavorando.
Ora l’ennesimo giallo: il Comune ha un limite di 45 giorni per dare o meno il permesso di aprire, quindi resta ancora un mistero il giorno in cui i perugini avranno la loro sala Bingo (ma l’avranno mai?). Tra l’altro la richiesta non è stata ancora inoltrata ufficialmente all’ufficio concessioni edilizie e quindi allo stesso non è ancora giunta alcuna pratica. A quanto pare, questo resta l’ultimo ostacolo da superare prima dell’apertura, dato che Ministero, Asl e Vigili del Fuoco hanno già dato da tempo il loro "ok", ma è ancora presto per parlare di date definitive. Da Milano, sede della Play Service, giungono voci rassicuranti: «E’ solo un problema burocratico, sarà questione di poche settimane». Per ora comunque solo due certezze, che la sala Bingo di Perugia è pronta e che 9 persone si ritrovano con un contratto "congelato" e senza stipendio. E altre 35 sono in attesa di conoscere la propria sorte. A quando la prossima puntata sul "giallo" del Bingo perugino?
U. Be.