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19.11.2003
Tutti sotto la bandiera dei lavoratori Francesco Sangermano
FIRENZE Tutto è nato il 5 novembre. Pochi giorni prima, nell’ambito dell’inchiesta sulle nuove Brigate rosse, era finito in manette Bruno Di Giovannangelo, dipendente delle poste di Pisa e iscritto alla Cgil. Immediati sono arrivati gli accostamenti (chiedere per conferma al sito di Forza Italia che al riguardo ha lanciato un apposito sondaggio) tra terrorismo e sindacato (con particolare riferimento alla Cgil) e, con essi, anche la risposta ferma e decisa dei tre segretari confederali toscani. In una nota congiunta Luciano Silvestri (Cgil), Gianni Salvadori (Cisl) e Vito Marchiani (Uil) hanno lanciato un appello a tutti i partiti (di maggioranza e opposizione indifferentemente) affinché fossero presenti alle manifestazioni toscane contro il terrorismo promosse dagli stessi sindacati. E, subito, sono arrivate le prese di posizione e le adesioni da entrambi gli schieramenti a partire da quella del premier Silvio Berlusconi. Non, però, senza alcuni distinguo.
Chi c’è e chi no Firenze, ore 9.30, palasport. Arezzo, ore 15, piazza della Libertà. Pisa, ore 17, Loggia de’ Banchi. Tre iniziative e un unico slogan, uguale in ogni luogo: «Contro il terrorismo per la democrazia». «Le manifestazioni - hanno spiegato i sindacati - vogliono fare opinione e dialogare con tutti senza però dimenticare i rapporti conflittuali col governo». Davanti ai palchi, così, è come se idealmnte sventolassero le bandiere di (quasi) tutti gli schieramenti politici. Nella realtà, invece, i vessilli dei partiti saranno assenti e sventoleranno soltanto i gonfaloni degli enti locali e le bandiere di Italia ed Europa, quelle di Cgil, Cisl e Uil e quella arcobaleno della Pace. Unici sicuri assenti, i Comunisti italiani (il segretario Diliberto da subito aveva precisato che non avrebbe sfilato a fianco di azzurri e «fascisti», pur ribadendo in pieno l’impegno nella lotta al terrorismo). La mossa di Berlusconi di voler mettere il proprio cappello su una proposta pensata e organizzata dai sindacati, insomma, a qualcuno non è andata giù, mentre la Lega Nord non ci sarà «perché - dice il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli - non sfiliamo coi sindacati» mentre Rifondazione comunista ha detto «sì» perché parteciperà «a una manifestazione indetta solo dal movimento sindacale, di cui condividiamo le ragioni della lotta sociale e della lotta al terrorismo».
Firenze bipartisan Le presenze annunciate nel capoluogo toscano esemplificano al meglio lo spirito bipartisan che aleggia sulla manifestazione. Nel palasport fiorentino ci saranno infatti il segretario dei Ds Piero Fassino, il coordinatore della segreteria Vannino Chiti e il responsabile lavoro Cesare Damiano, insieme al coordinatore e al vice coordinatore di Forza Italia, Sandro Bondi e Fabrizio Cicchitto e al coordinatore nazionale di An Ignazio La Russa. E poi il leader della Margherita Francesco Rutelli col capogruppo alla Camera Pier Luigi Castagnetti e la deputata Rosi Bindi, il vicepresidente dello Sdi Roberto Villetti, una delegazione di Rifondazione con la deputata Titti De Simone, Mario Ricci e Roberta Fantozzi della direzione nazionale, il capogruppo dell’Udc alla Camera Luca Volontè, Antonio Di Pietro (Italia dei Valori) ed esponenti dell’Udeur. Ad aprire la giornata, gli interventi del prefetto di Firenze Gian Valerio Lombardi, dei delegati dei settori pubblici e privati, dei rappresentanti delle istituzioni e delle forze di polizia, di un magistrato e di Olga D’Antona, vedova del professore assassinato dalle Br. Prevista, inoltre, la presenza di Ghisa Conti, vedova dell’ex sindaco di Firenze ucciso dai terroristi, e del sindaco Leonardo Domenici mentre le conclusioni sono affidate a Luigi Angeletti, segretario della Uil.
Arezzo: arriva Gasparri? Ci saranno la vedova del sovrintendente Emanuele Petri, ucciso dalle Br sul treno Roma-Arezzo, e il segretario generale della Cisl, Savino Pezzotta, oltre agli interventi del presidente della Provincia Vincenzo Ceccarelli e del segretario provinciale della Cgil Massimo Gambassini. Prevista, inoltre, la presenza del diessino Massimo Brutti, dell’ex ministro del lavoro Tiziano Treu (Margherita), del vicesegretario vicario Nuccio Cusumano, il capogruppo al Senato Mauro Fabris e il portavoce nazionale dell’Udeur Sandro de Franciscis, mentre si vocifera che potrebbe partecipare anche il ministro alle comunicazioni Maurizio Gasparri. In un primo momento, l’appuntamento aretino si sarebbe dovuto tenere nella Sala dei Grandi, ma viste le tante adesioni gli organizzatori hanno scelto piazza della Libertà, luogo simbolo della città, su cui si affacciano le sedi della Provincia, del Comune, del Vescovado e la Cattedrale.
Epifani a Pisa Le conclusioni di Guglielmo Epifani, segretario nazionale della Cgil, la presenza del presidente della Toscana Claudio Martini, del presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio, dei diessini Marco Minniti e Giorgio Tonini e, forse, della vedova dell’economista Tarantelli, ucciso dalle Br. Questi i tratti distintivi della manifestazione pisana scelta come sede, con Firenze e Arezzo, perché città in cui vivevano due degli ultimi arrestati delle nuove Br, Cinzia Banelli e Bruno Di Giovannangelo.
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I colori della pace sui palchi di Cgil, Cisl e Uil
FIRENZE Ci sarà anche la bandiera della pace oltre alle cinque previste - italiana, europea, più quelle dei sindacati confederali - sui palchi delle manifestazioni contro il terrorismo e per la democrazia organizzate a Firenze, Arezzo e Pisa da Cgil, Cisl e Uil della Toscana. Una scelta simbolica che assume particolare valore dopo la strage di Nassiriya costata la vita a 19 italiani. «Vogliamo ribadire con forza -scrivono i tre sindacati in una nota congiunta - il nostro impegno per la pace, nella convinzione che nessuna guerra può risolvere e sconfiggere il terrorismo. I regimi autoritari non sono sconfitti dalla devastazione delle armi, ma dalla cooperazione internazionale e dal dialogo politico, che fa crescere la democrazia e una opinione pubblica libera». Per questo, concludono Cgil, Cisl e Uil toscani «siamo convinti che la pace sia una condizione essenziale per lo sviluppo di qualunque società, e premessa indispensabile per la democrazia e la giustizia». Dalle 16 la diretta di La7.
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