Tute arancioni: in duecento in piazza

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Tute arancioni: in duecento in piazza
Riuscito il primo sciopero della net economy: i dipendenti di Matrix protestano per i tagli di un terzo della forza lavoro
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MILANO – Erano circa duecento (su trecento) i dipendenti di Matrix (società controllata da Seat PG) che stamane sono scesi in piazza per protestare contro il taglio di oltre 100 dipendenti deciso dalla società. Le “tute arancioni” – così si sono autodefiniti questi lavoratori della new economy – hanno manifestato in modo non dissimile da quello dei lavoratori della old economy. Uno sciopero tradizionale, insomma, con corredo di fischietti, slogan, striscioni e volantini. Nota caratteristica: l’abbigliamento dei manifestanti: rigorosamente color arancio (la tinta scelta da Virgilio per le proprie pagine) e lo striscione che, parafrasando lo slogan di Virgilio (Virgilio il bello di Internet), riportava scritto: "Tute Arancioni, il bello di essere mandati a casa". Giulia Covezzi (Filcams Cgil) ha spiegato così la protesta (primo sciopero della neteconomy italiana): "Quello di venire in piazza ci è sembrato un modo di maggiore impatto per farci vedere e riconoscere: tutti vedono cosa facciamo ma, alla fine, nessuno sa chi siamo. Siamo qui per protestare contro l'azienda che vuole applicare il taglio di 114 posti di lavoro su 309. Tutti di Matrix, anche se il taglio è gestito da Seat Pagine Gialle". L’età media dei lavoratori di Matrix è di 25-30 anni e la maggior parte ha contratti a tempo indeterminato o contratti di formazione lavoro: “L'intenzione della società - ha spiegato Covezzi - è di aprire una procedura di mobilità non retribuita. Per noi, non funzionerebbero gli ammortizzatori sociali: paghiamo l'Inps, ma questa non ci riconosce come settore". Una ragione in più per scioperare. (24 GENNAIO 2002, ORE 18:24)
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