25/10/2005 ore: 12:12

Turismo Sicilia: Benvenuti a Regalbutoland

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    N.42 anno LI 27 ottobre 2005

    Pagina 111 Attualità


    TURISMO / LA SCOMMESSA SICILIANA

    Benvenuti a Regalbutoland

    Fondi per 600 milioni. Versati dallo Stato e da investitori svizzeri. Tremila posti di lavoro. Per dare alla Sicilia il parco divertimenti più grande d'Italia

    di Francesco Bonazzi e Salvo Palazzolo
      Se davvero "i milioni chiamano i milioni", come diceva Eduardo De Filippo, allora a Regalbuto, Sicilia profonda, devono aprire gli ombrelli. Perché di denari, e per di più in arrivo dalla Svizzera, ne pioveranno tanti: 600 milioni di euro per un gigantesco parco divertimenti - il più grande d'Italia - che dal 2009 dovrebbe attirare un milione e 650 mila visitatori l'anno. Certo, una scommessa non facile per una provincia tra le più povere d'Italia. Ma intanto, con l'inizio dei lavori previsto per gennaio, il super-parco promette di creare migliaia di posti di lavoro. E con le elezioni regionali alle porte, l'entusiasmo unisce politici e sindacalisti di ogni colore.

      Per capire che razza di rivoluzione si prepari nell'ennese bisogna partire dai numeri annunciati dal ministro per il Sud Gianfranco Miccichè e dall'uomo d'affari Rosario Musumeci, patron dell'operazione. Il parco divertimenti sorgerà su un'area di 280 ettari e comprenderà un campo da golf con 27 buche, hotel di lusso per complessivi 2.600 posti letto, 70 attrazioni a tema, 10 aree tematiche, sala congressi da 2.500 posti, mega-parcheggi e un eliporto. Per costruire tutto quanto verranno assunti almeno 3 mila lavoratori. Per mandarlo avanti ne basteranno 1.200 circa, senza contare l'indotto. Insomma, è come se a Regalbuto, 7 mila abitanti e giunta di centro-sinistra, avessero trovato il petrolio.

      Per capire chi mette i soldi bisogna parlare con Musumeci, 49 anni, siciliano doc che trent'anni fa partì da Zafferana Etnea per la Svizzera. È stato lui a convincere un gruppo di investitori elvetici, riuniti nella Atlantic Invest Ag, a scegliere Regalbuto. "Appena diplomato come radiotecnico sono partito per Basilea, affascinato da quei televisori a colori dei quali si faceva un gran parlare", racconta a 'L'espresso'. Ma dal technicolor passò "ai settori immobiliare, turistico e finanziario", facendosi strada tra "i troppi pregiudizi che circondano all'estero noi siciliani, messi in cattiva luce da una stampa che continua a dare una visione sbagliata della Sicilia". Ora Musumeci si dice fiero di aver fatto cambiare idea a "fior d'investitori, che stavano per scegliere la Turchia". Paura della mafia? Musumeci glissa e dice che il più grande male della sua terra si chiama "burocrazia". Intanto il parco è osannato da tutti, da An alla Cgil, passando per Forza Italia e Ds.

      Accanto a Musumeci si muove un avvocato di Giarre, Mario Cavallaro, che è anche portavoce di Atlantic Invest. Ma chi sono questi pionieri svizzeri disposti a sborsare 480 milioni (il resto sarà co-finanziato dallo Stato, in parte a fondo perduto)? Tra i soci usciti allo scoperto, ci sono la Green Tree degli Oeri, azionisti del colosso farmaceutico Roche e proprietari del Basilea Calcio, e la Laini Photo Labord. E poi la Viamat, campione svizzero della logistica, nota alle cronache anche per esser stata scelta dall'ex dittatore Milosevic al momento di portar fuori dalla Serbia qualche lingotto d'oro. Ma non manca gente del settore come lo studio francese di architetti che progettò Eurodisney e gli spagnoli di Global Estudios, quelli del parco Terra Mitica. Per Musumeci e Cavallo, il parco dovrebbe aprire a gennaio 2009 e la gestione andrà in pari dal 2011.

      Ce la faranno? Intanto hanno ridotto i numeri del progetto, presentato nel 2002. Allora si parlava di un investimento da 830 milioni e 3 milioni e mezzo di visitatori l'anno. Ma a Roma non erano convinti e a febbraio scorso Sviluppo Italia bocciò il piano. Poi ad agosto, anche grazie alle pressioni del presidente Cuffaro, la holding del Tesoro ha dato via libera al nuovo progetto, corretto al ribasso.

      In ogni caso, a gennaio si parte con le ruspe. Entro il 2009 ci sarà da costruire una bretella autostradale con la Palermo-Catania e ci sarà da potenziare lo scalo aereo del capoluogo etneo, che dista 50 chilometri. Il resto dipenderà dai giochi e dalle attrazioni, sulle quali Musumeci e Cavallaro mantengono il più stretto riserbo ("Sono il nostro segreto industriale"). Mentre per le aree tematiche si punterà sulla storia, dall'Antico Egitto alla Magna Grecia. Unica eccezione, una Casa del Cioccolato, comprensibile omaggio al generoso capitale svizzero.




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