27/7/2005 ore: 11:37

Turismo: online prenotazioni per 1,3 miliardi di euro

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      del Lunedì
    lunedì 25 luglio 2005

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    Canali alternativi / Il giro d’affari in crescita del 50%

    Online prenotazioni per 1,3 miliardi di euro

    Il giro di affari delle prenotazioni turistiche effettuate online, attraverso le società italiane del settore, crescerà quest’anno di oltre il 50%, passando dai circa 800milioni del 2004 a una stima di quasi 1,3 miliardi. Una fetta enorme dell’intero ammontare degli acquisti "tricolore" effettuati via Internet, il cui valore complessivo si aggirerà nel 2005 attorno ai tre miliardi di euro.
      È questo il risultato della ricerca condotta dall’Osservatorio business to consumer della School of management del Politecnico di Milano in collaborazione con Anee.

      Secondo Alessandro Perego, direttore dell’Osservatorio, «le prospettive di
      sviluppo per l’anno prossimo potrebbero essere superiori, se i grandi tour
      operator istituzionali decidessero di lanciarsi in questo settore con tutto il loro
      potenziale economico».

      Gli ambiti commerciali che si giovano delle prenotazioni effettuate attraverso
      il canale Web sono tre.

      Il principale — con oltre il 60% del totale — è rappresentato dalla prenotazione e dall’acquisto di biglietti aerei, con le compagnie low cost a farla da padrone, e di quelli ferroviari, ma anche, in minor misura, dei traghetti. La clientela è attratta dalla semplicità e dalla comodità di acquisto, senza doversi recare in una agenzia di viaggi o alla stazione.

      «Secondo le nostre stime —afferma Piercarlo Sciarra, il coordinatore della ricerca — è proprio questo il settore che può ulteriormente crescere, tenendo
      conto dell’enorme calo dovuto quest’anno ai problemi di Volareweb, non del tutto compensato dalla crescita di MyAir, e pensando al fatto che le compagnie aeree tradizionali internazionali vendono on line un 9% dei loro biglietti, mentre in Italia siamo solo al 5 per cento».

      La seconda area interessata è costituita dall’intermediazione di camere di albergo, attività condotta principalmente dai portali Venere, Expedia (società
      statunitense con una filiale italiana) e da Itwg. Questo genere di attività
      rappresenta il 20% del giro di affari del mercato del turismo online, anche
      tenendo conto che una buona parte dei 170milioni di euro che da solo
      movimenta il portale Venere, il primo player italiano, finiscono nelle casse
      dei gestori degli hotel.

      Diverso è il discorso per Expedia che non svolge semplice intermediazione,
      ma fissa per sé le camere che poi offre sul web, potendole eventualmente
      disdire senza spese, grazie alla sua forza economica sul mercato.

      Non raggiunge ancora il 20% delle vendite turistiche via Internet l’acquisto
      da parte dei privati di pacchetti-vacanze completi, un settore che è soprattutto
      coperto dagli operatori last minute, ma che vede la presenza anche di
      veri e propri tour operator virtuali. «La principale difficoltà che incontra questo tipo di attività — spiega Sciarra — è data dalla complessità del prodotto venduto, per la quale la maggior parte degli acquirenti ancora preferisce avere un operatore turistico cui chiedere consiglio e con cui potersi confrontare».

      MARCO DE CIUCEIS

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