Turismo: Mercato in espansione che attira inglesi e tedeschi
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Turismo.
 Un mercato in espansione che attira inglesi e tedeschi
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MILANO. Da neanche dieci anni le vacanze all'estero degli italiani hanno preso una certa consistenza e così l'Italia è diventata un mercato importante, anche se ancora lontanissimo dai livelli del Nord Europa. La crescita ha causato una proliferazione di tour operator, molti piccoli e piccolissimi, che si fanno una concorrenza esasperata, con l'unico risultato di comprimere all'osso i margini. La via d'uscita è il consolidamento. E qui entrano in scena gli stranieri, di dimensioni colossali (sia per le dimensioni del loro mercato interno, sia per una raffica di acquisizioni, si presentano con alberghi, charter, agenzie di viaggio, navi crociera), sempre alla ricerca di aree con tassi di crescita superiori a quelle di casa propria, ormai sature. Eppure, in questo clima da "deserto dei tartari", all'orizzonte finora sono compari solo gli svizzeri: Kuoni ha acquistato la genovese Gastaldi e più recentemente Hotelplan ha inglobato Turisanda. L'arrivo della tedesca Dertour qualche anno fa (con l'acquisizione della Airtur) non ha avuto seguito. Nel frattempo l'industria italiana si difende con le concentrazioni. La più significativa è Alpitour-Francorosso-Viaggidea-Volando-Viaggi dell'Elefante (2mila miliardi di ricavi), seguita da Ventaglio-Columbus-Caleidoscopio (mille miliardi). Ma qualche gruppo importanye /almeno per il nostro panorama) potrebbe anche gettare la spugna.
M. Cav. Venerdì 30 Marzo 2001
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