Turismo: Legge quadro, decollo polemico
Turismo. Il Senato approva il provvedimento che stanzia 510 miliardi Adesso l’esame della Camera
 Legge quadro, decollo polemico Il presidente della conferenza delle Regioni, Ghigo: «Ricorreremo alla Consulta»
di Michele Menichella
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ROMA Approvata a maggioranza, e con modifiche, dal Senato la legge quadro sul turismo che ora torna alla Camera per il "sì" definitivo. Le modifiche — ha riferito il relatore Sergio Gambini (Ds)— sono state limitate ad alcuni aspetti tecnici indispensabili e si sono rese necessarie sia per ovviare ad alcune imperfezioni ereditate della Camera sia per tener conto di alcune norme già approvate da altri testi. L’innovazione più importante riguarda la copertura finanziaria che sale da 400 a 410 miliardi fino al 2003. E poiché il Governo ha annunciato in commissione Attività produttive che si sono resi disponibili altri 100 miliardi nel Fondo unico per le imprese, le somme disponibili ammontano a 510 miliardi. La legge quadro ha adottato altre norme già approvate a dicembre scorso dalla legge di semplificazione annuale (collegate alla riforme Bassanini) e dai Regolamenti di semplificazione del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza: in particolare, l’abolizione del registro dei portieri d’albergo e la trasformazione delle licenze alberghiere in autorizzazioni, valide per cinque anni e automaticamente rinnovabili.
Approvato in Aula un emendamento dell’opposizione relativo alla multiproprietà. Le norme generali vengono estese agli edifici che hanno una destinazione alberghiera, totale o parziale.
Riguardo poi all’assetto principale della legge, «abbiamo abrogato — ha riferito Gambini — tutte le norme vecchie relative all’igiene, all’accoglienza degli ospiti, alla trasparenza dei prezzi, nonché la vecchia legge quadro». Le norme fondamentali, affidate alla Conferenza Stato-Regioni, verranno invece riassunte nelle linee guida mentre il Parlamento si è limitato ad elencare i titoli delle materie sulle quali è necessario che la Conferenza Stato-Regioni definisca gli standard di qualità unitari per tutto il Paese.
Proprio dalle Regioni arriva una decisa opposizione al provvedimento. Il governatore del Piemonte e presidente della Conferenza delle Regioni, Enzo Ghigo, aspetta che «la Camera faccia i giusti correttivi a una legge che altrimenti è anticostituzionale». Contesta, in particolare, «l’articolo due e cioè le Linee guida che non sono coerenti con il dettato costituzionale». Ma Gambini riferisce che il testo tiene conto delle richieste delle Regioni: è stata reinserita la norma (abolita dalla Camera) che richiama l’articolo 44 del decreto legislativo n. 112 in materia di linee guida.
Altri punti importanti della legge sono: la carta dei diritti del turista che istituisce la conciliazione presso le Camere di commercio e l’individuazione del sistema turistico locale. Prevista anche la definizione di impresa turistica riservata a tutte le attività del settore (dal bar alla discoteca, dallo stabilimento balneare al ristorante) che consente di accedere a tutti i benefici riservati alle altre imprese, compresi i contributi e gli sgravi fiscali.
Da segnalare l’insoddisfazione di Salvatore Lauro (Fi) per l’esiguità delle somme stanziate e per l’abolizione di norme sui porti turistici, la balneazione, il demanio marittimo e i bus turistici.
Venerdì 16 Febbraio 2001
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