Turismo in sofferenza per la paura di volare
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 Turismo in sofferenza per la paura di volare Fa.P.
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È il nervo scoperto del comparto dei consumi. Spesa voluttuaria per eccellenza, sul turismo si abbatterà tutta l'incertezza di questo fine d'anno, sospeso tra recessione e aspettative di ripresa. Se poi a questo si aggiunge la paura di volare, sopraggiunta dopo l'11 settembre, difficile, se non del tutto improprio, pensare a un Natale di riscossa per il settore. Anzi, le attese sono per un 2002 ancora difficile: anche l'estate prossima sarà sottoposta a un calo di domanda. Per gli analisti di Goldman Sachs il "book" di prenotazioni a livello europeo chiuderà questa stagione invernale con un drastico calo del 30%, con mete come gli Usa, il Messico e i Caraibi tra le più penalizzate. Un freno a una domanda già tiepida, dato che l'estate scorsa non ha brillato. Poi sulle ali della tanto auspicata ripresa economica, le stime intravedono un miglioramento: lento e prudente con le richieste di prenotazioni in calo ancora del 10% tra gennaio e maggio 2002. Uno scenario che ha portato i tour operator ad avviare un drastico taglio di capacità per fronteggiare il calo della domanda. Solo in Europa, il mercato inglese vedrà un calo dell'offerta stimato intorno al 15-20% nel 2002, seguito a ruota da Scandinavia e Germania (-5-10%). Tra gli operatori, Airtours e First Choice hanno ridotto l'offerta del 10-15% sulla stagione invernale e la seconda ha ulteriormente tagliato del 20% la capacità per l'estate prossima. A questa contromisura si aggiunge la politica di sconti e promozioni per arginare la debole domanda e tenere le quote di mercato. La strategia messa in campo dovrebbe salvaguardare i margini operativi l'anno prossimo, dato che il calo dei ricavi sarà controbilamciato dal taglio dei costi. Resta il fatto che l'industria del turismo è strutturalmente un comparto a bassa redditività con un livello medio dei profitti operativi del 3% sul fatturato. Dopo il tracollo dell'11 settembre, i titoli hanno recuperato terreno sull'onda del rimbalzo dei comparti ciclici, in odore di ripresa. Resta il fatto che i fondamentali non depongono a favore di un'ulteriore rally, di cui potrebbero beneficiare invece i titoli ciclici ad alta crescita come l'hi-tech e i media, non certo gli operatori di viaggi. Ai prezzi attuali, secondo uno studio di Csfb, Airtours incorpora una crescita implicita degli utili nei prossimi anni ben al di sotto delle sue potenzialità. Stessa situazione per la tedesca Preussag, mentre appaiono sopravvalutati Club Med e Kuoni. Giudizio negativo su Club Med anche da parte di Goldman Sachs: la società francese tratta a 9 volte il Mol atteso al 2001, contro una media di settore di 5,5 e «soffrirà più di altri dell'alto livello di costi fissi». Migliore scenario, invece, per Airtours, grazie alla maggiore flessibilità operativa, per First Choice, «che sta traghettando il suo business verso attività di nicchia a più alto margine», e per Preussag che, sempre secondo Goldman Sachs, «potrà far valere la sua posizione di leader assoluto di mercato». Lunedí 10 Dicembre 2001
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