Tremonti: fisco, la famiglia è una priorità
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Il premier: mi vergogno delle dichiarazioni di certe persone di cui conosco il tenore di vita
ROMA — Una riforma fiscale da attuare con una legge delega, gradualmente e con prudenza, compatibile con i conti pubblici e gli impegni europei e che dunque non potrà essere finanziata contando solo sul recupero dell’evasione fiscale, contro la quale si profila un nuovo giro di vite. Una riforma che metta al centro del sistema fiscale la famiglia, il lavoro, le imprese, la ricerca e l’ambiente, ma che nelle intenzioni non colpirà «i patrimoni» e gli investimenti «in titoli di Stato». E soprattutto una riforma, sottolinea l’Economia, che per la priva volta viene condivisa con le parti sociali dentro uno schema di bilancio europeo.
Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti scoprono le carte ed offrono a imprese e sindacati le linee guida di una riforma fiscale da fare con «grande ambizione e grande responsabilità» ha detto il presidente del Consiglio, dando un nuovo appuntamento alle parti tra tre o quattro giorni. «Come si dice a Milano sarà un "laurar de la Madona", ma non si può andare avanti così» ha detto Berlusconi sottolineando la confusione delle regole. «Una selva inestricabile anche per chi vuole pagare le tasse» ha aggiunto ricordando che «un anno con il nostro gruppo avevamo pagato centinaia di milioni di tasse e fummo accusati di evasione per una diversa interpretazione delle norme». «Ci sono 240 forme di erosione della base imponibile, e sono 140 miliardi di gettito in meno che entrano nelle casse dell’erario» ha detto parlando del sistema delle detrazioni. E ha promesso, oltre «al disboscamento, che consentirà di recuperare risorse», in particolare esaminando le eventuali sovrapposizioni tra gli incentivi di natura fiscale e le prestazioni dell’Inps, anche una stretta all’evasione. «Essendo il primo contribuente italiano quando leggo le dichiarazioni dei redditi di certe persone, conoscendo il loro stile di vita, mi vergogno. Dobbiamo fare un contrasto fortissimo all’evasione, anche con l’aiuto degli enti locali e dei comuni».
Per la riforma il governo si è detto aperto a qualsiasi critica, suggerimento e proposta (ci sarà un sito internet aperto a tutti), anche dell’opposizione. Secondo il ministro dell’Economia, tuttavia, servirà in ogni caso molta prudenza. «Sappiamo che in Italia c’è un altissimo tasso di evasione, ma non possiamo immaginare — ha detto — una riforma coperta sull’ipotesi di un recupero dell’evasione fiscale», come ha proposto nei giorni scorsi il Pd. «Sarebbe come mettere il carro davanti ai buoi. Prima dobbiamo battere l’evasione e solo dopo useremo quei fondi. I documenti che scrivere modovrannoe ssereeu - ro-compatibili, con numeri precisi, ed inseriti nel nostro piano nazionale da discutere nella sessione europea di bilancio» ha detto Tremonti, secondo il quale «dal catalogo dei mezzi per finanziare la riforma si devono escludere le chiacchiere».
Berlusconi ha indicato tre fasi (studio e analisi, legge delega e decreti legislativi), ma non ha dato tempi per lariforma. « Siamo prontissimi a collaborare nel miglior modo possibile. La riforma è complessa, ma qualche segnale va dato in tempi non troppo lunghi» ha osservato il presidente della Confindustria, Emma Marcegaglia, secondo la quale «la riforma fiscale è lo strumento più potente per ridare stimolo e fiducia alla crescita». Anche Rete Imprese Italia, cioè artigiani, esercenti, commercianti, sollecitano misure concrete in tempi brevi. Per la Cgil il senso della riforma è uno solo: «Ridurre il carico fiscale sul lavoro dipendente e sull’occupazione, combattere l’evasione fiscale e scaricare la tassazione — ha detto il segretario Guglielmo Epifani — su altre forme di reddito, colpendo i grandi patrimoni». Positivi i commenti di Cisl e Uil, mentre l’opposizione è scettica.