2/11/2005 ore: 11:45
Tour operator, affari in caduta
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Attentati, incidenti aerei e catastrofi naturali hanno provocato nel 2005 un calo medio dei ricavi del 5% Laura Dominici Come ricorda Giuseppe Boscoscuro, presidente dell'Associazione di settore Astoi, il giro d'affari globale dovrebbe cedere tra il 3 e il 5%; brusche le flessioni di aree chiave come le Maldive (–52,7%) colpite dallo tsunami di dicembre insieme alla Thailamdia (-52%), o l'area di Sharm el Sheikh (-30%) che accoglie circa un milione di italiani l'anno. «Gli operatori stanno correndo ai ripari, riprendono nel medio termine gli investimenti anche in Italia e nel Mediterraneo» assicura Boscoscuro. Per gli operatori l'inverno parte – grazie al dollaro ancora debole – con una ventina di aerei posizionati sul lungo raggio contro gli undici dell'inverno 2004. Si annuncia una forte concentrazione dell'offerta su Brasile, Caraibi e Kenya, un rilancio dell'Oceano indiano con una ripresa dei voli verso le Maldive da Capodanno, ma sul medio raggio il mar Rosso ha un'offerta voli più contenuta. Sergio Testi, direttore generale tour operator di Alpitour, conferma «un primo e quarto trimestre negativi; ora rilanciamo i week end a tema in Italia, e nuove destinazioni come Brasile, Libia e Oriente». Il neopresidente Daniel John Winteler deve aumentare la redditività, il primo semestre 2005 ha registrato una perdita di 23,9 milioni dopo i 22,6 del 2004. Al centro dei progetti di Winteler c'è l'Italia, con lo sviluppo dell'incoming. Valtur ha annunciato un accordo con il tour operator tedesco Frosch Touristi8k per la commercializzazione esclusiva dei propri villaggi. Il bilancio 2005 del gruppo guidato da Maria Concetta Patti dovrebbe chiudere a quota 180 milioni (-5%). Anna Schuepbach, direttore di Hotelplan Italia, ricorda che in inverno ha perso 20milioni di ricavi a causa dello tsunami in Oriente, e che il 2005 chiuderà con un fatturato in calo del 6%. Per l'altro gruppo svizzero Kuoni Gastaldi, l'amministratore delegato Daniel Ponzo annuncia invece una crescita del fatturato, nonostante un impatto tsunami da 10 milioni, del 10%, quindi oltre quota 110 milioni. «Siamo cresciuti molto su Stati Uniti e Oceania» dichiara Ponzo. Il presidente di Eurotravel Cleto Benin dà una stima di ricavi stabile sui 152,5 milioni e precisa; «Ora ci concentriamo sull'acquisizione e gestione di alberghi in località balneari italiane; nel Sud Italia ci sono piani di investimento da 230 milioni per 8 nuovi villaggi». Sprintour invece accusa un calo di fatturato del 12% da 74 a 65 milioni a causa degli attentati in mar Rosso, ma il presidente Jalel Hebara avverte: «Crediamo nella ripresa e abbiamo appena concluso l'acquisizione del Djerba Golf in Tunisia per 12 milioni». Pro Kapital (Domina vacanze) prevede di chiudere il 2005 con risultati in linea con il 2004 (147 milioni di ricavi, 3 milioni di utile e un Ebit di 11 milioni).«Non smettiamo di credere nel Mar Rosso – dice il presidente Ernesto Preatoni –anche perché i flussi da Nord ed Est Europa non si sono fermati. A novembre apriremo un albergo di 500 camere a Hurghada». «Siamo sotto del 5% rispetto al budget – rileva Stefano Pompili – direttore commerciale di Veratour»; il fatturato 2005 si attesta a quota 150 milioni (contro i 160 in preventivo). Club Med Italia ha rivisto il budget a giugno: «Lo abbiamo tagliato del 5-6%» ammette Leonardo Cesarini, direttore commerciale. Luigi Clementi, presidente di Grandi viaggi, afferma che il 2005 è positivo grazie ai villaggi in Italia. per il 2006, il gruppo ha acquisito parte di Parmatour (2 villaggi alle Maldive, 2 alle Seychelles e 1 a Zanzibar oltre a un hotel storico a Madonna di Campiglio). Il gruppo porta dunque a 7 le strutture in Italia e a & quelle estere. Previsti investimenti per 5 milioni; la società ritiene che nel 2006 le strutture rilevate genereranno un fatturato aggiuntivo di circa 35 milioni. |