19/7/2006 ore: 12:10
Torna la corsa alle pensioni di anzianità
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Pagina 30 - Economia Dossier-evasione dei sindacati Torna la corsa alle pensioni di anzianit?: dopo lo stop registrato nel 2005 grazie all?entrata in vigore della riforma Maroni (contributi versati sul salario con maggiorazioni dello stesso fino al 50 per cento per chi rinuncia ad usufrire dell?assegno di anzianit?) le previsioni per il 2006 elaborate dall?Inps ci riportano ai livelli massimi. Gli assegni di anzianit? concessi nel 2004 sono stati oltre 208 mila. L?anno scorso - grazie alla prospettiva di una busta paga pi? ?ricca? - la tendenza ? risultata in calo. Gi? fino a quota 137.649. Ma nel 2006 si torner? ai vecchi tempi: gi? alla fine del primo semestre gli assegni d?anziantit? ?concessi? sono stati 119.757. A fine anno, calcola l?Inps, si raggiunger? la cifra di 220 mila, in crescita del 60 per cento rispetto allo scorso anno. Certo, il frangente non aiuta: i continui annunci di un imminente e necessario ritocco alla riforma delle pensioni che andr? in vigore nel 2008 e le ipotesi di un innalzamento sia dell?et? pensionabile che degli anni di contributi richiesti, spinge gli indecisi alla fuga. Ma i risultati attesi per il 2006 ?non sono una sorpresa? spiega Gian Paolo Sassi, presidente dell?Inps. ?Avevamo previsto la tendenza fin dallo scorso ottobre informando in proposito il governo?. Non pesa pi? di tanto, secondo l?istituto, l?eventuale caduta d?interesse rispetto al superbonus di Maroni: ?La formula ha funzionato soprattutto per i dipendenti di medio-alto livello, ma certo la misura in s? non pu? bastare a contenere la corsa alle pensioni d?anzianit? spiega Sassi. Il presidente ? convinto che di sicuro ?l?incertezza sulle regole future non aiuta? e sottolinea che le decisioni sul come frenare la tendenza non pu? che essere di stretta competenza politica. L?Inps - che ha gi? fornito al governo Prodi dati sugli eventuali scenari - si limita a chiedere di attivare al pi? presto il necessario rilancio della previdenza integrativa. Ma aumento delle pensioni d?anzianit? a parte, l?altro nodo che attanaglia il settore - spiega l?istituto che nella gestione di cassa del primo semestre ha riscosso 55 milioni di euro e ne ha pagati oltre 87 mila con un differenziale da coprire di 32 milioni - ? la diffusione dell?evasione contributiva. Dagli oltre 52 mila accertamenti effettuati nel primo semestre di quest?anno sono risultate pi? di 42 mila aziende irregolari (l?82 per cento sul totale). Quasi 10 mila sono in nero, oltre 34 mila sono i lavoratori che non possono contare su contributi regolarmente versati. Il monte di quelli evasi supera quota 451 milioni di euro. Un problema, quello del sommerso, su cui ? intervenuto anche il sindacato: Cgil, Cisl e Uil ieri hanno presentato una piattaforma per il recupero dell?evasione contributiva e fiscale valutando il peso dell?economia in ?nero? in 172 miliardi di euro l?anno, corrispondente ad una quota del Pil fra il 15 e il 17 per cento con un totale di lavoratori irregolari di oltre 4 milioni. |