15/11/2004 ore: 10:58

Torino. La rivolta dei commessi

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    LUNEDÌ, 15 NOVEMBRE 2004


    Pagina I - Torino 

    Un manifesto anonimo in via Garibaldi: "Salviamo il riposo domenicale"  
    La rivolta dei commessi
    "Siamo prima di tutto esseri umani: così ci sentiamo sfruttati"

    ALBERTO CUSTODERO

    Le commesse che lavorano la domenica? «Sfruttate». Chi ha deciso di denunciare lo sfruttamento domenicale del personale dipendente dei negozi torinesi, a ridosso delle feste natalizie, lo ha fatto in modo anonimo, appendendo, ieri, uno striscione di protesta in via Garibaldi. Fra le frasi luminose di Luci d´artista «così si sparse la voce che nel bosco c´era un orco», penzolava il manifesto del «commesso sfruttato». Ecco parte del testo: «I commessi non vogliono aderire alle aperture domenicali perché si sentono sfruttati. I dipendenti sono prima di tutto esseri umani, genitori, coniugi o figli che hanno diritto di usufruire della sacralità della domenica».

    L´anonimo estensore della protesta ha poi proseguito con un inno al diritto al riposo domenicale «È giusto, ed è addirittura un fabbisogno umano in società ormai frenetica che le commesse possano andare a messa e stare con tranquillità in famiglia».

    Il grido di protesta delle commesse («unica categoria professionale che si appresta a vivere un periodo natalizio di lavoro senza pause e giornate libere»), era una nota decisamente stonata in un centro cittadino preso d´assalto da decine di migliaia di visitatori con ogni probabilità attratti dall´apertura domenicale della maggior parte dei negozi.

    Non è un caso che i commessi torinesi abbiano scelto via Garibaldi per inscenare la loro clamorosa protesta. In questo settecentesco scorcio del centro storico, infatti, le associazioni di categoria Ascom e Confesercenti hanno deciso di dare vita a un Centro Commerciale Naturale che avrà l´obiettivo, fra l´altro, di migliorare la qualità del territorio. «Il problema più grave - ha spiegato Rocco Monteu, titolare della libreria dedicata all´antico nome della via, "Dora Grossa´"- è l´ordine pubblico. "Luci d´artista" non servono a molto. Quello che chiediamo noi è che non ci siano per la strada ambulanti abusivi che vendono, a pochi euro, Cd musicali, capi d´abbigliamento, occhiali e altri prodotti contraffatti proprio davanti alle nostre vetrine».

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