Torino. Guardie giurate: pensioni e stipendi a rischio
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domenica 4 luglio 2004
Pagina IX - Torino
Molte banche e uffici postali sono già senza contanti. I sindacati: "Le aziende ci negano l´integrativo" Pensioni e stipendi a rischio In sciopero le guardie giurate: da domani sarà blocco Nei giorni scorsi era stato raggiunto un accordo, poi la revoca dell´intesa Il prefetto Catalani è preoccupato e tenta una mediazione per ridurre i problemi DIEGO LONGHIN
Banche e uffici postali con i soldi contati. Prime conseguenze dello sciopero ad oltranza delle guardie giurate piemontesi dopo che all´ultimo, causa il dietrofront dell´associazione imprenditoriale, è saltata la firma del contratto integrativo regionale. I sindacati, Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil, da giovedì scorso hanno proclamato lo stato di agitazione e un programma di scioperi scaglionato, per alcune aziende anche ad oltranza, fino a quando non verrà siglato il documento.
«Avevamo già raggiunto una bozza definitiva - spiega Giannantonio Pezzetta della Uiltucs-Uil -c´era il pieno consenso delle parti ma quando ci siamo incontrati per la firma l´associazione imprenditoriale ha fatto retromarcia. Un atteggiamento irresponsabile».
Da giovedì sono in sciopero le guardie della Mondialpol di Torino e Cuneo, oltre ai metronotte della Ivri, l´ex Bsk. Due società chiave per il trasporto dei valori in Piemonte, avendo in gestione gran parte degli appalti delle poste, di alcuni dei più importanti istituti di credito, oltre ai centri commerciali. Dopo due giorni di blocco i primi disagi per i clienti: stipendi, quattordicesime e pensioni a rischio, mentre agli sportelli degli uffici postali le banconote scarseggiano. Per domani i sindacati di categoria hanno proclamato uno sciopero generale del settore. La protesta si allargherà a tutte le 40 società di vigilanza piemontesi, che occupano 2.500 metronotte. «Noi siamo disponibili a riprendere il confronto in qualsiasi momento», dice Pezzetta. Ma l´associazione imprenditoriale per il momento non ha mostrato segnali di apertura, nonostante l´intervento del prefetto di Torino, Achille Catalani, preoccupato per la situazione. «E´ da un anno e mezzo che i lavoratori attendono il rinnovo, fino a quando non verrà firmato il contratto gli scioperi andranno avanti» , conclude Pezzetta.
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