17/5/2001 ore: 10:01

Torino: Allarme in farmacia, arrivano i tedeschi

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Torino

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Allarme in farmacia
Arrivano i tedeschi

La multinazionale Gehe interessata alle 34 comunali di Torino

ALBERTO CUSTODERO


Prima i capitali milanesi nelle cliniche, ora quelli tedeschi nelle farmacie comunali: la sanità torinese rischia di essere «colonizzata» da imprenditori di altre regioni e addirittura stranieri? A lanciare l'allarme, per quanto riguarda le farmacie comunali, è stato il presidente dell'Ordine dei farmacisti, Piero Sampietro. «La multinazionale tedesca Gehe - ha spiegato Sampietro - ha lanciato una ‘campagna d'Italia' per assicurarsi il controllo delle farmacie comunali di Milano, Bologna e Cremona. Pare che ora sia orientata ad entrare sul mercato torinese».
Che cosa cambierebbe con l'ingresso a Torino della Gehe? Piero Sampietro: «Va detto che la multinazionale tedesca produce i cosiddetti farmaci generici, che, a costi inferiori, hanno gli stessi principi attivi di quelli di marca. Hanno, poi, una catena di distribuzione all'ingrosso». Diventando proprietari anche dei banchi finali, controlleranno tutta la ‘filiera', comprando da se stessi e rischiando di mettere fuori piazza gli attuali grossisti.
«L'intero mercato delle medicine - ha aggiunto - rischierebbe di essere turbato. Oggi il primo obiettivo della farmacia è il servizio pubblico. Un domani potrebbe diventare il profitto. E noi non vogliamo che ciò accada». Le 34 farmacie comunali (64 miliardi di fatturato, 147 dipendenti), sono state riunite due anni fa in una spa, «azienda farmacie comunali di Torino», il cui azionista di riferimento oggi resta il municipio. Lo statuto della società, tuttavia, prevede che il 49 per cento delle azioni possa essere venduta ad «altri soggetti, pubblici o privati». Alla Gehe, ad esempio. Che, in Italia, si è già accaparrata il controllo di 137 delle 1600 farmacie pubbliche, rilevando quelle neo privatizzate bolognesi (140 miliardi), quelle cremonesi (50 miliardi), e milanesi (251 miliardi). La «colonizzazione» della multinazionale tedesca ha provocato le reazioni (e i ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato), di Federfarma oltre che l'attenzione dell'Antitrust. Ma quali sono le intenzioni, a proposito della cessione dei capitali a privati, della spa «azienda farmacie comunali di Torino»? «La decisione - ha dichiarato il direttore generale Giovanni Maccario - spetta al comune, cioè al sindaco. Noi non sappiamo nulla. Se volete saperne di più, rivolgetevi ai due candidati a primo cittadino, Rosso e Chiamparino. Chi di loro due la spunterà, dovrà decidere se e come privatizzare tutte le municipalizzate, e, fra queste, anche le farmacie, peri ripianare il bilancio».
Finora la Gehe è intervenuta solo dove ha potuto avere il controllo dell'attività commerciale. A Torino, invece, lo statuto prevede che la maggioranza resti in mani pubbliche. La società tedesca sarà lo stesso interessata o, per invogliarla, la nuova amministrazione varierà lo statuto? La Gehe, investita da critiche in Lombardia e Emilia, si è difesa sostenendo che «i comuni hanno un grande ritorno economico e i cittadini un servizio migliore. E in una logica di competizione, anche i privati migliorano». Concorderà il futuro sindaco?

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