Termini Imerese annulla la Fiom. All’Atesia vince la tesi alternativa
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«Annullato per vizi di forma» il congresso Fiom di Termini Imerese. La commissione di garanzia ha accettato il ricorso presentato dalla mozione Uno (primo firmatario Epifani), cancellando l’esito di un voto che aveva visto il largo prevalere della mozione Due (tra i firmatari:Moccia, Rinaldini, Podda). La decisione – esemplare in una regione sempre accusata di essere «poco limpida» –impone che il congresso venga rifatto, cosa che deve avvenire entro la fine della settimana, visto che dalla prossima la parola passa alle assise provinciali.
Ma intanto ad Atesia, il call center più grande d’Italia, la mozione Due ha fatto il pieno: ha vinto con 125 voti contro 49 (conquistando così il 72% e lasciando il 28% alla Uno). Parte del gruppo Almaviva (12 mila dipendenti in Italia), Atesia conta 2200 operatori e 400 tecnici e staff (inclusa la sede della Bufalotta), tutti a tempo indeterminato (presenti anche una percentuale limitata di interinali e circa 200 cocoprò solo «outbound»). «La maggior parte dei lavoratori ha sposato la mozione Due – spiega Ilaria Moretti, rsu e rls Cgil – perché contiene contenuti importanti, che se abbracciati da tutta la Cgil forse avrebbero anche portato a un rinnovo contrattuale migliore all’ultima tornata. Alcuni sono riusciti a entrare almeno in piattaforma: ad esempio le clausole sociali negli appalti, essenziali in un settore dove le commesse ubbliche durano massimo 3-4 anni e quelle private anche solo 6 mesi. Ancora, siamo contro le delocalizzazioni selvagge: uno studio Cgil dice che sono più di 3 mila le postazioni italiane aperte all’estero. C’è poi il tema atipici: devono essere rappresentati dalle categorie di appartenenza. Infine, ci sta a cuore la vertenzialità: abbiamo già vinto
in primo grado cause per appalti illeciti contro Acea e Sogei».