18/1/2006 ore: 12:27
Taranto. Imprese di pulizia: i licenziamenti restano
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IL FATTO Taranto Ieri incontro alla Direzione provinciale del lavoro con il legale dell'Ati. Respinte le proposte dei sindacati che ora rilanciano la protesta Sabrina Esposito Secondo l'Ati, inoltre, anche le norme del contratto collettivo nazionale non verrebbero rispettate se rapportate al numero di ore effettivamente disponibili e alla loro eventuale redistribuzione. Di conseguenza, in assenza di risorse aggiuntive, non saranno ritirati i licenziamenti di quei lavoratori ritenuti in esubero. La richiesta di assunzione in blocco, almeno sino alla fine del mese di febbraio, era stata motivata con la necessità di temporeggiare fino a che non fosse stato redatto e inserito all'interno del decreto «milleproroghe» l'emendamento predisposto dai parlamentari locali per ottenere dal Governo le risorse necessarie a mantenere l'occupazione. Le organizzazioni sindacali avevano chiesto che, qualora non fosse stata accolta la richiesta di assunzione dei 226 lavoratori (garantendo così la loro continuità occupazionale attraverso un part time con orario individuale di 14 ore settimanali), si sarebbe dovuto seguire un criterio di equità senza privilegi o favoritismi, ovvero quello dell'anzianità negli appalti cessati. Di fronte all'impossibilità di mediare le posizioni, sono già state annunciate dai sindacati nuove clamorose azioni di lotta in favore dei lavoratori. Intanto, Luigi Pulpito, componente Rsu dell'Arsenale militare, torna a chiedere solidarietà per i lavoratori delle imprese appaltatrici metalmeccaniche e navalmeccaniche che non percepiscono lo stipendio ormai da quattro mesi e che, esasperati, stanno in questi giorni manifestando davanti ai cancelli dello stabilimento. |