25/2/2005 ore: 10:38
Tanzi e turismo, spunta la politica
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giovedì 24 febbraio 2005 Tanzi e turismo, spunta la politica Un pozzo senza fondo dentro cui, oltre a fiumi di denaro - sospettano in procura - siintrecciano politica e banche, interessi e joint venture poco limpide. E al centro, Calisto Tanzi, capace di comperare la Cit quando era zeppa di debiti. Per fare un favore a qualcuno? O perchè « costretto » ? Di certo gliela fanno comperare. E lui non fa una piega: paga e si accolla una società disastrata. Calisto Tanzi verrà risentito sabato mattina. E poi ancora lunedí. L'altro ieri è stato nuovamente in via Melloni, l'ex giocatore di basket e manager Nicola Catelli. Dopo i chiarimenti dell'ex presidente delle FFSS Giancarlo Cimoli, sentito come teste lunedì « per un paio d'ore, gli inquirenti hanno ricominciato dallo stesso ex manager del turismo. E poi risentiranno ancora una volta - l'ottava - l'ex re del latte. Ormai è evidente che i pm Picciotti, Cavallari e Ioffredi - coordinati dal procuratore capo Zincani - vogliono andare a fondo nei misteri della galassia del turismo. Perchè dopo la « botta » di Odeon tivù , che gli creò un sacco di guai economici, Tanzi ci ricascò e andò a impegolarsi nel turismo comprando aziende decotte e sperperando miliardi? Il filone d'indagine nel quale è impegnato da circa un anno il sostituto procuratore Vincenzo Picciotti sta rivelandosi una miniera. E Tanzi sta raccontando davvero molte cose: le sue « confessioni » servono a individuare i tasselli mancanti dell'inchiesta relativa alle varie Itc& p, Ecp, Hit, Parmatour ( le diverse denominazioni che ha assunto negli anni la holding del settore turistico della famiglia Tanzi). In quest'ottica è stato sentito Catelli, ex braccio destro di Sergio Piccini, deceduto in un incidente d'auto nel 2000, che per conto di Tanzi mantenne fino al ' 97 i contatti con partiti e uomini politici. I due risultavano soci di primo piano di Hit International, subito prima della joint venture costituita nel ' 96 con le Fs di Lorenzo Necci e smontata l'anno dopo. Ma Catelli, sarebbe stato un uomo di collegamento con Banca di Roma. E non sarebbe estraneo - cercano di appurare gli inquirenti - alla vicenda Ciappazzi, la società siciliana di acque minerali di Giuseppe Ciarrapico, che Tanzi avrebbe acquistato, sospettano, in seguito alle pressioni di Geronzi. La Ciappazzi si rivelò tuttavia un'azienda fantasma, perchè, in base alla legge regionale siciliana, il cambio di proprietà aveva provocato la fine delle concessioni. Ma l'attenzione dei magistrati potrebbe indirizzarsi anche sulle cliniche di Ciarrapico. Nessuna conferma fra gli inquirenti. Cosí come non ha trovato, per ora, alcun riscontro l'indiscrezione secondo cui starebbe gli stessi starebbero valutando l'ipotesi di chiedere, come misura cautelare nei confronti di esponenti del mondo bancario al centro delle indagini, provvedimenti di interdizione dalle cariche sociali. |