Tagli a Irpeg e Irap per il Tfr ai fondi
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Oggi la bozza del Governo sulla previdenza alle parti sociali: sconti fiscali dal 2002 - Ancora aperta la partita sulla decontribuzione
 Tagli a Irpeg e Irap per il Tfr ai fondi Rispunta la «fase due»: a gennaio nuovo tavolo sulle singole misure
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ROMA - Riduzione di Irpeg e Irap dal 2002 e una decontribuzione molto soft. Sono queste le ultime opzioni messe a punto dal Governo per compensare le imprese per la perdita del Tfr, che dovrà essere destinato per una quota maggioritaria ai fondi pensione. Il documento "di dettaglio" da inviare oggi alla parti sociali sociali è pronto: cinque punti di riferimento secondo uno schema a «maglie larghe». Non è escluso però che questa mattina il ministro Roberto Maroni possa apportare qualche correttivo al testo prima di farlo recapitare, non comunque sotto la forma di un vero articolato, a Confindustria e sindacati. Due le questioni ancora aperte: il ricorso alla decontribuzione (e la sua eventuale entità); l'inserimento nel documento di una passaggio relativo alla possibilità di studiare altri interventi (un'implicita "fase due" pur senza citarla) in funzione della sostenibilità del sistema previdenziale e della competitività del Paese nell'ambito della fase attuativa che scatterà a gennaio con un nuovo "tavolo". Un dato è comunque certo: la delega, che non prevederà disincentivi alle "anzianità" e in cui sarà inserita anche la riforma degli enti previdenziali, sarà varata entro il 20 dicembre dopo il nuovo round di giovedì 13 con le parti sociali. I principi generali verrebbero poi tradotti in misure operative a gennaio attraverso il nuovo confronto. Cgil, Cisl e Uil ieri hanno ribadito il «no» a qualsiasi "fase due", a disincentivi alla "anzianità" e a meccanismi di decontribuzione: «Si andrebbe in rotta di collisione». I sindacati accusano anche il Governo di non aver ancora avviato il confronto, richiesto da oltre un mese, sulla riforma fiscale. Il nodo del Tfr. Pressato dai sindacati, contrari alla decontribuzione sui neo-assunti, e alle prese con la richiesta di Confindustria una riforma vera e strutturale, il Governo ha deciso di provare a percorrere una strada alternativa per favorire lo smobilizzo del Tfr verso i fondi pensione: un piano di riduzioni fiscali da aggiungere alle agevolazioni per l'accesso al credito (probabilmente con un fondo di rotazione) delle piccole imprese. Il ministro Giulio Tremonti, del resto, punta molto sul Tfr e sullo sviluppo della previdenza integrativa anche per "spingere" (con la cartolarizzazione) sulle privatizzazioni. Se anche questa strada non dovesse rivelarsi percorribile non è del tutto escluso che l'Esecutivo possa momentaneamente accantonare la questione del Tfr. Il piano di riduzioni fiscali. L'obiettivo della delega fiscale (che sarà varata insieme a quella previdenziale) è di ridurre progressivamente l'Irpeg dal l'attuale 37 al 33 per cento. Ma per favorire l'uso del Tfr Tremonti è pronto a far scattare i primi interventi già dal 2002 e ad accelerare il processo di riduzione dell'Irpeg. Anche l'Irap verrebbe ridotta. Decontribuzione: partita ancora aperta. Il Governo punta ancora a introdurre almeno una decontribuzione soft (senza vincolarla ai neo-assunti o a categorie specifiche). Su questo punto il documento sarà molto generico. E se i sindacati dovessero insistere con il loro «no», l'intervento potrebbe essere accantonato. Delega «a maglie larghe» in cinque punti. Il documento che sarà consegnato alle parti sociali sarà più dettagliato di quello presentato la scorsa settimana. Confermato lo schema a «maglie larghe» con i cinque punti: incentivi (bonus contributivi e fiscali) per rinviare i pensionamenti, a cominciare dalle "anzianità"; età pensionabile «libera»; sviluppo della previdenza integrativa anche con l'uso del Tfr; certificazione dei diritti acquisiti; progressiva abolizione del divieto di cumulo con un meccanismo con "decalage". Anche la riforma degli enti per delega. La delega prevederà anche la riforma degli enti previdenziali: presidente o direttore generale con funzioni di amministratore delegato e unificazione in solo organismo di Cda e Civ. "Fase due" e nuovo tavolo a gennaio. Il Governo è orientato a inserire nel documento anche la possibilità di verificare con le parti ulteriori misure finalizzate a garantire la sostenibilità della previdenza e la competività al Paese. Una sorta di "fase due", seppure non esplicita, in cui valutare altri interventi come ad esempio l'estensione a tutti i lavoratori del metodo contributivo. Questa valutazione potrebbe essere effettuata a gennaio quando si aprirà il nuovo tavolo sulla definizione delle singole misure attuative della delega. Marco Rogari Martedí 11 Dicembre 2001
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