11/10/2002 ore: 12:39

Sulle farmacie nuova legge antimonopolio

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giovedi 10 Ottobre 2002




pag. 30 Sulle farmacie
nuova legge
antimonopolio


La liberalizzazione dell’apertura delle farmacie e il libero accesso alla professione è il cardine della progetto di legge che viene presentato stamattina al Senato, primo firmatario il senatore Verde Francesco Carella. «Una riforma liberale di un sistema medioevale e monopolistico che raccoglierà certamente i favori delle Associazioni dei consumatori, perché introduce elementi di competitività in un settore da troppo tempo "ingessato" da anacronistici privilegi», ha commentato il Movimento nazionale liberi farmacisti (www.mnfl.it) sostenitore della riforma.
Il progetto di legge è firmato da altri 21 senatori di opposti schieramenti politici, da Nicola Mancino, ex presidente del Senato dell’Ulivo (maggioranza dei firmatari), a Biagio Filomeno Tatò di An e Amedeo Ciccanti del Ccd , a 4 senatori di Forza Italia e 5 Ds, uno di Rifondazione (Livio Togni).
La legge prevede 14 articoli. Attualmente l’accesso e il funzionamento delle farmacie è regolato da varie leggi e modifiche (la prima del 1934 e l’ultima del 1991). Nella relazione introduttiva si accusa l’attuale normativa di situazioni di "oligopolio e di rendite di posizioni" (farmacie di padre in figlio). Nelle nuova legge si fissa il tetto di una farmacia convenzionata ogni 2500 abitanti (salvo Comuni con meno di 1500 abitanti), la distanza minima tra farmacie in 200 metri. Entro il marzo degli anni pari le Regioni pubblicano l’elenco delle nuove convenzioni. Per l’incarico, i farmacisti con titoli devono entrare in apposite graduatorie aggiornate ogni 2 anni (e sono indicati i punteggi). Quando il farmacista compie i 70 anni cessa da parte del Servizio sanitario il rapporto di concessione. In caso di morte del farmacista gli eredi possono continuare la gestione, con un direttore di farmacia, per massimo due anni. Ferme critiche da parte di Federfarma che si è dichiarata contraria alla legge.
(m. pag.)

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