Subito arenata la trattativa sul pubblico impiego

(Del 4/9/2002 Sezione: Economia Pag. 6)
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I SINDACATI CHIEDONO DI RIVEDERE LA SOGLIA DELL´1,4%. IL SOTTOSEGRETARIO SAPORITO: SIAMO IN LINEA CON I PATTI DEL `93. L´ARAN: DEVE DECIDERE IL GOVERNO |
Subito arenata la trattativa sul pubblico impiego |
L´ostacolo è l´inflazione, si parla già di sciopero generale |
ROMA Subito scontro. Le trattative tra il governo di Silvio Berlusconi e i sindacati per il rinnovo del contratto dei 250 mila dipendenti dei ministeri partono con un´aspra contrapposizione. E già con il primo incontro di ieri circola l´ipotesi di uno sciopero generale dei tre milioni di lavoratori del pubblico impiego, ugualmente in attesa settore per settore del rinnovo contrattuale. I sindacati chiedono di rivedere il tasso d´inflazione programmata, fissato dal governo all´1,4% per il 2003. E´ un livello giudicato irrealistico. Ma rappresenta il tetto sotto il quale, in base all´accordo per la politica dei redditi del luglio 1993, devono essere contenuti gli aumenti delle retribuzioni con la possibilità (per non ridurre il potere d´acquisto) di recupero a fine biennio in caso di inflazione effettiva più elevata. Ma anche sulla decorrenza dello scarto verificatosi nel precedente biennio tra l´inflazione effettiva e quella programmata le posizioni sono differenziate. I sindacati indicano il primo gennaio 2002, data non condivisa dall´Aran, l´agenzia incaricata di trattare per conto del governo. Per il governo la revisione dell´inflazione programmata è improponibile. Il sottosegretario alla funzione pubblica Learco Saporito respinge la richiesta sindacale. Conferma quindi «la posizione negativa del governo che è in linea con l´accordo del luglio 1993 e con la politica dei redditi». A questo punto la Cgil, la Cisl e la Uil non escludono il ricorso allo sciopero generale del pubblico impiego: il rinnovo del contratto dei ministeriali fa da battistrada agli altri. Anche il segretario della Cgil parla di «durissima reazione», definendo «importante difendere il potere d´acquisto» dei lavoratori. Gian Paolo Patta, segretario confederale della stessa organizzazione, presente all´abortito avvio delle trattative per i ministeriali, fa notare che il tasso di inflazione programmata non è stato concordato con i sindacati, «Se il governo non procederà a correggere gli errori di valutazione commessi mi sembra impossibile che la trattiva possa proseguire e l´autunno si prospetta duro» dice Rino Tarelli, leader della Fps, la struttura della Cisl per il pubblioo impiego. «Non mi sembra ci sia la volontà di fare i contratti e un blocco del contratto degli statali sarebbe preoccupante per l´intera tornata contrattuale» accusa il segretario confederale della Uil Antonio Foccillo. Al termine del primo e teso incontro per il rinnovo dei ministeriali, il presidente dell´Aran Guido Fantoni puntualizza che «spetta al governo» accogliere o respingere le richieste sindacali: «Io non posso che limitarmi ad affermare che il quadro di finanza pubblica è complesso». Fantoni comunque ricorda che il differenziale tra inflazione programmata e reale non è una novità: «Fa parte della logica dell´accordo del `93». A proposito del «recupero nel 2002 dello scarto inflattivo», Fantoni afferma che questo è avvenuto in precedenza con il governo di Giuliano Amato, ma «si è trattato di un "vulnus" dell´accordo del `93». Per la decorrenza dell´aumento dello 0,99 per cento previsto da un accordo fra il governo Berlusconi e i sindacati raggiunto nel febbraio scorso, Fantoni afferma che «un chiarimento» è possibile solo con la «prossima finanziaria 2003».Lo stesso Saporito, confermando gli impegni presi a febbraio, rimanda alla bozza della finanziaria per la definizione delle «corrispondenti risorse finanziarie stabilite per il rinnovo del contratto per i dipendenti pubblici». Secondo le stime della Cgil, per consentire il recupero dell´inflazione programmata nel biennio 2002-3 sono necessari con la finanziaria 800 milioni di euro in aggiunta i 700 già previsti dall´accordo di febbraio. In analogia a quanto avvenuto con il governo Amato, la Fps-Cisl propone di recuperare a fine anno lo scarto superiore allo 0,5 per cento e a fine biennio uno scarto di entità inferiore. La Uil ipotizza anche un meccanismo automatico di recupero per il solo 2003. Oltre alla Cgil, alla Cisl e alla Uil anche i sindacati autonomi chiedono il recupero dell´inflazione: «E´ chiaro che ormai l´inflazione non corrisponde a quella reale ed è prioritario recuperarla in valenza di contratto» sostiene il segretario dell´Ugl-Stato Giulio Del Bon. «Un rapido riallineamento del potere d´acquisto» è poi sollecitato dal leader della Cisal Giuseppe Carbone. |
Roberto Ippolito |
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