Starhotels, 70 miliardi per crescere a Milano
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La seconda catena italiana si rafforza anche negli Usa
 Starhotels, 70 miliardi per crescere a Milano C.Per.
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FIRENZE - Starhotels crescerà in Italia e all’estero. Il gruppo fiorentino, seconda catena alberghiera nazionale con 240 miliardi di fatturato consolidato a fine 2000, si prepara a investire 70 miliardi nel nuovo hotel di Piazza Fontana, a Milano, 90 camere di lusso, collegato allo Starhotel Rosa di via Pattari (appena ristrutturato), i cui lavori dovrebbero partire nei primi mesi del 2002. «È un impegno importante, che rafforzerà la nostra presenza nel cuore di Milano — dice Elisabetta Fabri, amministratore delegato di Starhotels — e che va nella direzione dell’impegno già messo in atto lo scorso anno, pari a 73 miliardi, per potenziare e migliorare le nostre strutture». A fine 2001 verrà inaugurato il nuovo Starhotel Excelsior di Bologna, 200 camere, primo esempio di albergo di tendenza della catena fiorentina, ricavato dai due hotel in piazza della Stazione, l’Alexander e il Milano Excelsior. «Sarà il nostro fiore all’occhiello», commenta l’amministratore delegato. Altri 30 miliardi sono stati impegnati a New York, per allargare il Michelangelo, unica struttura finora controllata all’estero. «Abbiamo acquistato un intero piano sopra il nostro hotel, con 29 appartamenti, da cui vogliamo ricavare 36 suite, che saranno pronte nel 2003», spiega Elisabetta Fabri. A conti fatti, l’investimento complessivo a New York raggiungerà i 48 milioni di dollari. «Gli Stati Uniti ci interessano molto — continua l’amministratore delegato — e infatti abbiamo anche aperto un ufficio commerciale, con l’obiettivo di attirare clientela da quel mercato. Starhotels ha chiuso lo scorso anno con un incremento del fatturato del 23% e un balzo degli utili netti da 2,8 a 22,1 miliardi. Il cash flow del gruppo è stato di 50 miliardi, contro i 27,6 del ’99, l’Ebit è salito a 63,8 miliardi e l’Ebitda è passato da 27,2 a quasi 92 miliardi. L’indebitamento è arrivato a 281,1 miliardi, a fronte di un patrimonio netto di 148 miliardi (costituito principalmente da 19 immobili dei 21 hotel del gruppo). «Dopo l’acquisto dello Starhotel du Parc di Parma, nell’ottobre scorso, ci siamo concentrati sul consolidamento e la riorganizzazione interni — continua Elisabetta Fabri — e adesso, grazie anche all’efficienza del gruppo, guardiamo con interesse alle opportunità di crescita sul mercato italiano e all’estero, soprattutto in Europa». Di concreto, però, a parte gli investimenti già citati, non c’è ancora nulla. «Il tasso di occupazione delle camere è salito al 73% e il ricavo medio è cresciuto del 12% e ha toccato le 245mila lire — sottolinea l’amministratore delegato del gruppo fiorentino —. Vogliamo continuare a svilupparci con questi livelli di eccellenza e di produttività. Per questo — conclude — puntiamo anche a un mix di clientela un po’ diverso, più focalizzato sul segmento business e sulla clientela individuale». Domenica 03 Giugno 2001
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