12/9/2003 ore: 11:10

Souvenir d´albergo, libertà di rubare

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venerdì 12 settembre 2003

 
 
Pagina 28 - Cronaca
 
 
A prendere l´iniziativa una grande catena internazionale che ha perdonato tutti i colpevoli. Sperando in un ritorno d´immagine
Souvenir d´albergo, libertà di rubare
Clienti-ladri: dal cuscino al portacenere. E gli hotel sorvolano
          "I nostri oggetti sono un´importante forma di pubblicità. Pazienza se qualcosa sparisce"
          PIERGIORGIO LIBERATI

          ROMA - La notizia solleverà gli animi e le coscienze di molte persone. Specialmente di chi viaggia molto. La catena Holiday Inn ha adottato una specie di amnistia sugli oggetti che i clienti hanno sottratto dalle stanze di albergo, perdonandoli per i loro furtarelli. E non solo. Ha indetto anche una giornata all´insegna del souvenir d´hotel: i fortunati che soggiornavano in albergo hanno potuto riempirsi la valigia con tutto ciò che si trovava in stanza, naturalmente con il benestare del direttore. «Un´operazione - come spiegano dall´ufficio marketing dell´Holiday Inn Italia - studiata a tavolino e che senz´altro ha sortito i suoi effetti positivi». «Questi oggetti - spiegano - costituiscono un´importante forma di pubblicità».
          Alla curiosa iniziativa va sicuramente riconosciuto il merito di aver portato a galla un fenomeno che, in Italia, come nel resto del mondo, è saldamente radicato. «Per ogni albergo - racconta Paolo Rier direttore della catena Novotel - spariscono dai 2 ai 4 mila posacenere all´anno». E se le saponette, i dentifrici o il bagno schiuma rientrano nella norma, l´elenco degli oggetti trafugati dalle stanze è il più disparato. Telecomandi, asciugamani, posate, lenzuola, accappatoi e cuscini. «Perfino lo scopino del bagno in acciaio inox», continua Rier. «Nulla a che vedere con quello che accadde all´Aga Khan, quando a Venezia rilevò la lussuosa catena Ciga. I suoi ospiti - conclude Rier - gli portarono via l´intero vasellame in argento per milioni di danni». E infatti anche se si sale di prestigio le cose non cambiano, anzi. «Il nostro è un hotel a 4 stelle, ma se ne vedono di cotte e di crude», afferma Giovanna Petrosillo, direttrice dell´hotel Mercure di Bari. «Qualche esempio? Un cliente che è stato da noi per cinque giorni - racconta - ordinava la colazione a letto, sostituendo ogni mattina una posata d´argento con una d´acciaio: si è rifatto l´intero corredo». Ma anche in questi casi si cerca di non prenderla troppo sul serio. «Noi gli abbiamo spedito due vassoi d´acciaio a casa - conclude Petrosillo - sperando che capisse e ci restituisse le posate: purtroppo non lo ha fatto».
          La linea dunque è quella di chiudere un occhio. «È sempre meglio evitare situazioni imbarazzanti o che possano intaccare l´immagine dell´albergo». Taglia corto Claudio Guarnori, direttore della catena alberghiera Sofitel. «Si tende ad essere molto comprensivi con il cliente». Insomma, l´albergo di oggi non solo ti coccola offrendoti tutti i comfort, ma ti invita a portare via i suoi gadget. «Molti oggetti - spiega De Crescenzo, direttore dell´hotel Marriott di Milano - rientrano nella cosiddetta "linea cortesia", di proprietà di chi paga la stanza». E la cosa sembra essere placidamente accettata: «Il posacenere è lì a disposizione per essere preso», afferma Jan-Geroges Comin, direttore della catena Mercure in Italia. «Abbiamo avuto qualche problema con le grucce - conclude - Ora infatti sono agganciate in modo tale da non poter essere rubate».
          In ogni caso gli alberghi non vogliono sentir parlare di denunce: «Al massimo prendiamo una nota sul cliente per saperci regolare nel caso ritorni». Come accadde qualche anno fa a Roma all´hotel Hilton. «C´è stato un periodo - spiega il responsabile della sicurezza - in cui sparivano dalle stanze le cartelline verdi con la carta intestata. Anche in quel caso non abbiamo preso provvedimenti seri». Eppure trovarsi degli asciugamani in meno costituisce un danno economico. «Sì, ma è marginale. La biancheria - spiega Luigi Cian, direttore dell´Holiday Inn di Palermo - viene presa a noleggio: la perdita è quindi ripartita e tale da non giustificare alcuna azione legale. Tra le spese fisse rientrano anche questi piccoli furti».
          Questione di pubblicità quindi. Basti pensare che pochi anni fa, negli Stati Uniti, l´Holiday Inn eliminò il suo logo da tutti gli oggetti da camera. I furti diminuirono sensibilmente, ma con essi, anche il numero dei clienti.

 

 
 

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