24/5/2002 ore: 9:55

Snai fa cassa solo con Varenne

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Snai fa cassa solo con Varenne
I soci approvano di misura il bilancio non certificato - Protesta la minoranza

V.D.G.
MILANO - Approvato per il rotto della cuffia. Il bilancio della Snai , in rosso per 47,8 milioni di euro, è passato con il voto determinante dell'azionista di maggioranza, Snai Servizi srl, ma per la società si profila un periodo difficilissimo anche se la cessione a Enzo Giordano del 50% di Varenne (con il mantenimento dei diritti all'immagine e e sulle corse finché gareggerà) porteranno 3,3 milioni di euro di plusvalenza. All'assemblea di ieri, chiamata appunto ad approvare un bilancio che neppure la società di certificazione, la Kpmg, e il collegio sindacale si sono sentiti di firmare, i soci di minoranza hanno chiesto l'amministrazione controllata per la società. Cominciata con quasi un'ora di ritardo, il presidente della Snai, Maurizio Ughi, ha capito subito che quella che stava per prendere avvio non sarebbe stata un'assemblea di routine. Così, prima di procedere alla lettura dei punti all'ordine del giorno, ha provato a sostenere che a tradire i conti del 2001 (perdita di oltre 48 milioni di euro) era stato il core business e che per tornare a parlare di utili bisognerà aspettare il 2004. Intanto - ha aggiunto - il cda sta lavorando per cedere il patrimonio immobiliare, in pratica l'area dell'ippodromo di San Siro e quella dell'ippodromo di Montecatini, e per consolidare l'indebitamento con il sistema bancario che ammonta a oltre 75 milioni di euro. Ma tanto per la prima operazione, per la cui risoluzione è stato dato mandato a Deutsche Bank, quanto per la seconda i tempi si annunciano abbastanza incerti. E proprio su questi argomenti, oltre che sulla mancata certificazione del bilancio da parte di Kpmg, che la Consob ha chiesto alla Snai spiegazioni. La Commissione inoltre ha chiesto informazioni sullo stato di attuazione delle iniziative sui crediti della società, sulla situazione patrimoniale a fine esercizio 2001 e sui flussi di cassa previsti per il 2002. Le risposte che Ughi ha fornito alla Commissione di via Isonzo e che ha letto in assemblea sono apparse ai più risposte deboli. «Siamo realisticamente fiduciosi - si legge sulla risposta della società a Consob - che le operazioni vadano a buon fine». Non viene però definito un termine relativo alla cessione degli immobili «per salvaguardare il patrimonio stesso». Insomma, Ughi ha preso tempo e nell'assemblea a quel punto quasi tutti gli interventi hanno chiesto l'amministrazione controllata. Alcuni soci, inoltre, hanno suggerito ai rappresentanti degli istituti di credito che hanno in pegno titoli Snai di promuovere un'azione di responsabilità nei confronti dei consiglieri. Non sono mancati riferimenti ad operazioni che qualche socio ha definito «almeno dubbia», come l'acquisto della Crai da parte della Snai avvenuta il 30 dicembre del 2000 per un'esborso di poco oltre 12,6 milioni di euro. Peccato - ha detto l'azionista Carlo Zuccoli - che il giorno successivo, il 31 dicembre, scadeva il contratto della Crai per la trasmissione in video delle corse dei cavalli. Di chi era la Crai? Quindi, se le cose stanno davvero così la situazione della società si fa davvero difficile, anche perché, come si diceva, il bilancio sarà in rosso anche quest'anno e l'indebitamento si fa sempre più gravoso. Alla fine dell'assemblea hanno prevalso i numeri della maggioranza di controllo della società, ma l'impressione è che difficilmente la situazione potrà migliorare sotto l'aspetto del conto economico. Sono lontano i tempi in cui i titoli della società volavano alto a Piazza Affari, fino a toccare i 32 euro per azione, mentre ieri sugli stessi valori si è abbattuta una pioggia di vendite che ha depresso i corsi con una chiusura in calo di oltre il 7 per cento a 3,352 euro.

Venerdí 24 Maggio 2002

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