Sisal e Bingo, alleanza per le scommesse

18 febbraio 2003
Sisal e Bingo, alleanza per le scommesse
Nasce «Formula giochi» tra le società di Molo, di Consoli e il gruppo Sesterzi di Selvatico
MILANO - Le sale bingo arrancano e a decine, sparse in tutta Italia, hanno già chiuso i battenti. Le agenzie di scommesse, sommerse dai debiti, rischiano di fare la stessa fine. Insomma, un disastro, almeno a prima vista. Il piatto piange e il governo finora non ha dato una mano, bocciando ogni ipotesi di condono fiscale a favore degli operatori del settore. Fine della storia? Pare proprio di no, perché nel gran mondo dell'azzardo all'italiana si profila un ribaltone. Il fatto è che alcuni grandi operatori del settore, con l'appoggio di qualche sponsor finanziario, stanno pensando di unire le forze. Tutti insieme appassionatamente con uno spettro di attività che va dal bingo alle scommesse, fino ai servizi informatici e alla produzione di videopoker. L'alleanza è nata con uno scopo ben preciso: rompere l'egemonia dello Snai, il Sindacato nazionale agenzie ippiche, che controlla l'omonima società quotata in Borsa. Il fronte degli sfidanti appare quanto mai composito. Ne fanno parte la Formula Bingo guidata da Luciano Consoli, la Sisal controllata dalla famiglia di Rodolfo Molo, il gruppo Sesterzi che fa capo a Uberto Selvatico, l'azienda spagnola Codere, tra i leader mondiali nel settore dei giochi, la Pro.Mec di Leonardo Ceoldo e altri ancora. Questa variegata pattuglia si sta raggruppando sotto le insegne di Formula giochi, una società, presieduta dall'ex ministro democristiano Vincenzo Scotti, che pochi giorni fa è stata dotata di nuove risorse finanziarie per alcune decine di milioni di euro. A tirare le fila dell'alleanza, nata dopo mesi di trattative segrete, è stata Meliorbanca, la banca d'affari guidata da Pierdomenico Gallo. Proprio il fondo lussemburghese Star venture, gestito da Meliorbanca è il principale azionista di Formula giochi con una quota del 43%, seguito dalla Chance Mode di Consoli con il 16%. Proprio la scorsa settimana Gallo ha annunciato l'ingresso del fondo Star venture anche nel capitale della Sisal di Rodolfo Molo, che gestisce tra l'altro Superenalotto e Totip. Meliorbanca ha rilevato una quota del 15% di Sisal e l'operazione rientra in un disegno strategico ben preciso. La famiglia Molo, infatti, controlla il marchio Ambra, che fornisce servizi in rete a oltre 100 agenzie di scommesse sparse in tutta Italia. Le trattative sono già in corso e non è da escludere che nei prossimi mesi anche questo network venga integrato sotto le insegne di Formula giochi. Il nuovo acquisto andrebbe ad aggiungersi alla dozzina di agenzie portate in dote da Pianeta scommesse, il fornitore di servizi che fa capo alla società Sesterzi della famiglia Selvatico. Non basta, perché i promotori di Formula giochi puntano a conquistare un'altra cinquantina di agenzie. E a questo punto, se davvero anche Molo sarà della partita, il gruppo degli sfidanti potrà cominciare a proporsi come un'alternativa importante allo Snai, a cui sono associate circa 700 agenzie. Il distacco tra i due concorrenti resta forte, ma nelle fila del sindacato guidato da Maurizio Ughi la situazione appare tutt'altro che tranquilla. Nei giorni scorsi hanno fatto le valigie un centinaio di associati, delusi da come Ughi avrebbe condotto le trattative con il governo sull'annosa questione dei minimi garantiti e delle imposte. E a promuovere l'iniziativa è stato proprio Selvatico, appena entrato nel consiglio di amministrazione di Formula giochi. Sul fronte del bingo a prima vista la situazione non appare molto promettente. Il grande affare della supertombola è rimasto un miraggio e ne hanno fatto le spese anche grandi operatori come la Formula bingo lanciata da Consoli, che forniva assistenza e servizi informatici a oltre 250 sale, ridotte della metà nel giro di meno di un anno. Non se la passa molto meglio neppure la Snai, che dopo le scommesse si era lanciata con grandi ambizioni anche nella nuova tombola elettronica. Attraverso una complicata catena di società Formula giochi controlla già la quota di maggioranza di Formula bingo e nei prossimi mesi, forte di nuovi soci e capitali freschi, la società guidata da Consoli punta ad allargare la rete degli operatori affiliati. Non solo. Formula bingo si candida a gestire in proprio alcune sale. In effetti, molti operatori sono da tempo alle corde e potrebbero cedere il passo a gestori dotati di maggiori risorse finanziarie. Secondo indiscrezioni di mercato, Formula giochi avrebbe avviato contatti anche con Lottomatica, la società quotata in Borsa del gruppo De Agostini a cui fanno capo una quindicina di sale per il bingo. Resta da vedere se questi primi approcci andranno a buon fine. Certo è che in Italia il business della tombola elettronica avrebbe bisogno di una robusta cura ricostituente. I gestori delle sale speravano di attirare nuovi giocatori offrendo oltre al bingo anche slot machine e videopoker. La novità però non è piaciuta al Parlamento, che dieci giorni fa ha bocciato una norma in materia. Questo provvedimento ha finito per spiazzare anche Formula giochi che aveva già confezionato un progetto per fornire agli operatori del bingo migliaia di macchine per i giochi elettronici, gestite attraverso un'unica rete informatica. Niente da fare. A meno che la lobby della tombola nei prossimi mesi non riesca a far cambiare idea al governo.
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Vittorio Malagutti
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 Economia
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