5/11/2003 ore: 11:06

Sindacati in piazza, Berlusconi aderisce

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05.11.2003
Sindacati in piazza, Berlusconi aderisce
«Tutti uniti contro il terrorismo». Il premier invita a partecipare alla manifestazione indetta da Cgil, Cisl e Uil

di 
Maristella Iervasi

ROMA Il premier Silvio Berlusconi lancia un appello ai sindacati, ai movimenti e ai partiti: «Contro il terrorismo serve una significativa unità di tutti. La mobilitazione del 19 - indetta guarda caso proprio
dal sindacato Cigl-Cisl e Uil a Firenze, ndr - deve diventare una prova di maturità della democrazia». Immediata la reazione delle organizzazioni dei lavoratori: «Prendiamo positivamente atto che c’è
un’inaspettata convergenza su una nostra iniziativa regionale», che si svolgerà - informano - in tre città: tutte toccate da recenti episodi legati ad azioni delle Br. Ma i segretari generali Epifani, Pezzotta e Angeletti precisano anche che nei prossimi giorni il sindacato
deciderà nuove iniziative contro il terrorismo a livello nazionale».
Subito dopo le “parole” del premier, il “Foglio” di Giuliano Ferrara divulga alle agenzie di stampa il contenuto dell’editoriale di oggi: «Il 19 novembre a Firenze vogliamo vedere in piazza le bandiere di tutti...». E Pierluigi Bersani della segreteria dei Ds puntualizza così: «Le nostre bandiere non sono mai mancate alle manifestazioni contro il terrorismo e non mancheranno neanche stavolta». Sdegno e solidarietà all’Arma per l’attentato che ieri a Roma ha colpito un
maresciallo dei Carabinieri. Netta la condanna da tutte le forze politiche e dal sindacato che con spirito bitartisan dicono:
«Non bisogna abbassare la guardia». Ma una preoccupazione ancora più viva l’ha espressa il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi: ha chiesto di essere costantemente imformato sugli sviluppi dei pacchi bomba nella capitale e a Viterbo. Intanto, il vicepremier Gianfranco Fini domani mattina riferirà in Senato.
Nessuna rivendicazione finora ma per il ministro dell’Interno Pisanu l’attenzione delle indagini «è verso gli ambienti dell’anarco-insurrezionalismo, perchè la modalità dei due attentati - ha spiegato il responsabile del Viminale - lasciano pensare che siano venuti proprio da quelle parti».
NON CI FAREMO INTIMIDIRE
Sugli inquietanti episodi di ieri, il presidente della Camera, Pierferdinando Casini, ha sottolineato che «le istituzioni democratiche non si faranno intimidire». Secondo il diessino Massimo Brutti, «azioni eversive di questa natura non vanno mai sottovalutate, perchè colpiscono persone innocenti, gettando nell’angoscia le loro famiglie, inquinano la convivenza civile e democratica e attentano alla pacifica
vita del Paese». Walter Veltroni, il sindaco di Roma, ha visto «una scena impressionante» per la quantità di sangue che c’era nella stanza devastata dall’esplosione. Secondo il primo cittadino della capitale,
«questa è un’offensiva contro le istituzioni, come quella che ha colpito D’Antona e Biagi e che ora sta mirando a forze dell’ordine e ministeri. Evidentemente queste buste - ha concluso - vengono mandate in serie per colpire nel mucchio». Ha elogiato - come tutti, del resto - i rappresentanti dell’Arma Marco Minniti, che a nome dei Ds ha chiesto al governo di informare immediatamente il
Parlamento su «questo nuovo atto di terrorismo che conferma
quanto non ci possa essere alcuna sottovalutazione nè abbassamento della guardia». Mentre il vicepresidente del Senato e coordinatore
della Lega, Roberto Calderoli, ha preferito mettere l’accento sul fatto che «chi aveva sostenuto - in buona o in cattiva fede - che le nuove Br fossero una modesta frangia di quelle del passato, si sbagliava».
LA CONDANNA DELLA CGIL
La Cgil ha espresso «la più ferma condanna per gli ignobili atti di violenza» nei confronti dell’Armba e della questura di Viterbo e riconferma «l’impegno del mondo del lavoro contro ogni forma di violenza e di terrorismo, di qualunque finalità e matrice essi siano».
E se Nando Dalla Chiesa della Margherita il messaggio è: «non abbassare la guardia», per il verde Paolo Cento si tratta di un «gesto inquietante che si inserisce in un clima torbido e carico di veleni nei rapporti politici». E ancora: per il diessino Fabio Mussi, vicepresidente della Camera «le istituzioni democratiche non si faranno intimidire da un gruppo di vigliacchi fanatici». Sulla stessa sintonia anche Luciano Violante: «Uno dei vili tentativi di gruppi criminali contro cui lo Stato ha già messo a segno rilevanti successi». Antonio Di Pietro, leader dell’Italia dei Valori, giudica l’attentato
«un gesto deplorevole che mira al cuore delle istituzioni per destabilizzare il paese».
Il governatore del Lazio Francesco Storace,invece, parla di «una strana analogia» tra questo attentato e la data di oggi: il 4 novembre, giorno delle Forze Armate. Ma per il ministro della giustizia, il leghista Roberto Castelli, di fronte ai pacchi bomba bisogna « mantenere i nervi saldi. Dire che non bisogna lasciarsi spaventare sarebbe quasi superfluo, ma non bisogna lasciarsi andare alla tentazione di legiferare
sotto la pressione dell’urgenza».




   

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