18/4/2006 ore: 12:04

Sindacati e centrosinistra scossi dalla legge Biagi

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    domenica 16 aprile 2006
      Pagina 54 - Economia
        Prosegue il dibattito sulla flessibilit? del lavoro. Visco (Ds): proporremo solo modifiche
          Sindacati e centrosinistra scossi dalla legge Biagi

          Il Welfare pensa ad una circolare applicativa
            Sacconi: "Opposizione dura e ostruzionismo contro ogni tentativo di cambiamento" Dubbi dei tecnici sulle norme per porre un freno all?utilizzo dei contratti a progetto
              LUCA IEZZI

              ROMA - Il futuro della legge Biagi agita il centrosinistra. L?ipotesi di una sua completa abrogazione, lanciata dalla Cgil e sostenuta da alcuni partiti dell?Unione come Rifondazione, Verdi e Comunisti italiani non trova l?appoggio degli altri partiti. Contrari alla richiesta della Cgil anche Cisl e Uil: ?La legge Biagi non va abrogata - dichiara Luigi Angeletti, segretario della Uil - ma va solo modificata in alcune sue parti? sottolineando come una eventuale abrogazione ?porterebbe il mercato del lavoro in condizioni molto peggiori di quelle attuali?. D?accordo anche il segretario in pectore della Cisl Raffaele Bonanni.

              Marco Rizzo presidente della Delegazione dei Comunisti italiani al Parlamento Europeo insiste: ?La legge Biagi viene evocata come una spada di Damocle che spaccherebbe la coalizione di centrosinistra. Sulla questione credo si debba ascoltare l?autorevole voce della Cgil. La legge 30, proprio perch? esaspera la competizione sfrenata nel mondo del lavoro, va abrogata, cio? cancellata completamente?.

              Una posizione lontana da quella dei vertici Ds, con Vincenzo Visco che parla di possibile modifiche ma della necessit? di mantenere il lavoro flessibile. Per Daniele Capezzone, della segreteria della Rosa del Pugno, ?la linea della pura e semplice abrogazione ? un errore grossolano. Altra cosa, sarebbe dire che non possono essere solo i lavoratori a pagare il prezzo della flessibilit?. Siamo stati i primi a parlare di un completamento e di un riequilibrio?.

              Non ? chiaro nemmeno quale sar? la "legge Biagi" su cui l?Unione dovr? confrontarsi: sono infatti allo studio presso il ministero del Welfare una serie di circolari applicative che dovrebbero rendere pi? o meno permissiva l?applicazione dei cosiddetti contratti atipici. Tra le accuse alla legge 30 c?? proprio quella di permettere alle aziende di assumere con contratti a progetto lavoratori che svolgono compiti continuativi per cui sarebbe obbligatoria l?assunzione a tempo indeterminato. La grande maggioranza delle collaborazioni rientrerebbe in questa fattispecie e quindi un?indicazione molto restrittiva per le mansioni per cui possono essere assunti lavoratori a progetto (che hanno sostituito i vecchi co.co.co) farebbe esplodere le contraddizioni. I tecnici del ministero precisano che nessuna decisione ? stata presa. Le circolari di cui si parla servono a dare agli ispettori delle indicazioni contro eventuali abusi. Nessun indicazione operativa per? dovrebbe contrastare l?obiettivo generale della legge che ? quello di dare maggiore flessibilit? al mercato del lavoro.
                Ancor pi? importante delle questioni tecniche per? sar? il nodo politico: ?Non abbiamo bisogno di fare circolari per spiegare una legge che ha una sua forza intrinseca grazie alla modernit? di chi l?ha disegnata? ha chiarito il sottosegretario al Welfare, Maurizio Sacconi, che si dichiara contrario ad ogni modifica: ?Qualora si formasse un governo Prodi e questo proponesse le modifiche, anche pi? modeste, alla legge Biagi noi opporremo fiero ostruzionismo ad esse tanto in Parlamento quanto nelle piazze. Il nome di Marco Biagi peser? come una maledizione sulla testa di coloro che lo hanno criminalizzato da vivo e che ora ne vogliono cancellare l?opera e financo la memoria?

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